di G.G. #Torino twitter@gaiaitaliacomlo #Scuola
Il sito di Rainews24 riporta la notizia secondo la quale un’iniziativa del gruppo regionale del M5S in Piemonte, che avrebbe chiesto alle scuole di iscriversi alla piattaforma Rousseau, la piattaforma tutta falle di proprietà di Davide Casaleggio, padrone del M5S e dei suoi deputati, consiglieri ed eventuali primi ministri, così da avere la possibilità di usufruire dei fondi pubblici per la messa in sicurezza degli edifici scolastici grazie alle somme che il taglio degli emolumenti dei consiglieri regionali hanno reso disponibili.
Messa così, sarebbe una cosa di una gravità inaudita. Una vera e propria “prova di regime” che utilizza la rete come una prigione, altro che libertà democratiche attraverso il web!
I consiglieri a 5Stelle sono naturalmente insorti ed hanno gridato al vizietto del PD di creare fake news – capite da che pulpito viene la predica, no? Da quelli che si inventavano la falsa assunzione di un fratello di Laura Boldrini che non è mai nato – riferendosi particolarmente alla reazione della consigliera PD in regione Piemonte Nadia Conticelli la quale, puntando il dito contro una lettera della collega Cinque Stelle, Francesca Frediani, inviata alle scuole piemontesi per invitarle a registrarsi sulla piattaforma informatica, si imbestialiva dichiarando: “Se i consiglieri regionali del M5S vogliono finanziare la scuola pubblica, che è per tutti e quindi di tutti, versino l’indennità di mandato a cui rinunciano al Consiglio regionale e così si potrà attivare un regolare bando pubblico e trasparente” (…) “l’offerta di soldi da parte del movimento sulla base di una votazione sulla piattaforma politica Rousseau, è un atto gravissimo, su cui chiederemo la correttezza con un esposto. I dati degli utenti della piattaforma politica vengono utilizzati a fini elettorali chiedere quindi alle scuole di inserirsi è un comportamento inaccettabile”. Questo il pensiero di Conticelli.
Naturalmente durissima è stata la reazione dei 5Stelle piemontesi che, nel perfetto stile della loro comunicazione, senza entrare nel merito, parlano di “fantasiose accuse di compravendita di consenso politico” e minacciano querele (“rispondere direttamente nelle sedi opportune”). La replica sottolinea poi come la notizia sia senza fondamento, e ne siamo tutti più che felici, e che “gli istituti scolastici interessati infatti dovranno semplicemente compilare un form per la presentazione dei progetti”. Non abbiamo capito, ma sicuramente siamo noi i tonti, se quei progetti dovranno seguire l’iter previsto dalla regione Piemonte o dalle Istituzioni dello Stato o se andranno inviate direttamente alla piattaforma Rousseau.
Ché lì poi con la questione del possibile utilizzo dei dati a fine di propaganda elettorale, sulla quale anche l’Unione Europea, nemico prossimo venturo di Davide Casaleggio e sodali, ha chiesto lumi, si aprirebbe tutto un’altro scenario. Così che staremo a vedere.
(14 aprile 2018)
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