di Giovanna Di Rosa #Senato twitter@gaiaitaliacom #Istituzioni
Pochi minuti dopo l’elezione di Casellati alla seconda carica dello Stato, prima donna della Storia a ricoprirla e non è affatto un caso che avvenga ora nel momento della restaurazione al potere, Valeria Fedeli donna che stimiamo, senatrice e nome scelto dal PD per la sua battaglia di bandiera, nonché autrice di un discorso indimenticabile ai tempi dell’approvazione della legge sulle Unioni Civili, lanciava via Twitter un post incondivisibile che postiamo di seguito insieme alla nostra risposta arrivata subito dopo.
L’elezione della prima donna Presidente del Senato rende questa una giornata importante nella storia della nostra Repubblica.
Auguri Signora Presidente @ecasellati— valeria fedeli (@valeriafedeli) 24 marzo 2018
L’elezione della prima donna Presidente del Senato spacciata per un omaggio alle donne è quanto di più triste una donna come Lei, @valeriafedeli, potesse scrivere https://t.co/JlSDpWGcYO
— Gaiaitalia.com Notiz (@gaiaitaliacom) 24 marzo 2018
Lascia basite che una donna come Valeria Fedeli non esca ad uscire dallo stereotipo donnadipotere-emancipazione femminile, perché di donne che gestiscono il potere peggio degli uomini o che si pongono su posizioni così reazionarie da danneggiarle, quelle donne delle quali dovrebbero costituire l’avanguardia emancipatrice, ne facciamo volentieri anche a meno.
Nel caso specifico la presidente del Senato Casellati è quanto di più reazionario si potesse eleggere travestito da operazione progressista in nome delle donne, in perfetto stile populleghista-forzaitaliota; Casellati è una matrimonialista dalle posizioni pericolose per le donne, per i diritti civili, per i diritti individuali, spaventosamente vicina alle posizioni più oltranziste della CEI, i cui rappresentanti sono già frementi in attesa di poter sputare il loro veleno su unioni civili e biotestamento, per non parlare della legge sull’aborto, in pericolo ad ogni nuova legislatura retta dal centrodestra, era sottosegretario alla Giustizia ai tempi del Lodo Alfano, ha lottato come una leonessa per le Leggi ad Personam favorevoli a Berlusconi e verrebbe da chiedere a Valeria Fedeli che cosa ci trova di così buono per le donne ad avere Casellati alla presidenza del Senato.
Si legga, Fedeli, questa battuta di Beppe Grillo sulle donne
“Ora lo psiconano vuole incontrarci: vorrà capire se nel Movimento c’è fica. Ma le nostre donne sono diverse dalle sue, forse non la danno nemmeno ai mariti”.
perché forse Fedeli si è dimenticata che Casellati è stata eletta con i voti del partito del bunga-bunga e con quelli del movimento fondato dal guitto: due realtà che con il rispetto delle donne – da un lato lo insegnano la storia e le sentenze dei Tribunali dall’altra la quotidianità – poco hanno a che vedere.
Mi chiedo ora, da donna, come il politicamente corretto a tutti i costi e a qualsiasi costo, possa rendere ciechi, sordi e muti (e una temporanea paresi delle dita mentre ci si siede alla tastiera, o ci si appresta a digitare da uno smartphone?… vale anche per me) e valutare un fatto positivo per le donne che ci sia una donna alla presidenza del Senato le cui dichiarazioni sulle Unioni Civili, ad esempio, suonavano così:
“La famiglia non è un concetto estensibile. Lo Stato non può equiparare matrimonio e unioni civili (…)ogni omologazione sarebbe (…) un offuscamento di modelli non sovrapponibili (…) Se si sostiene di non voler replicare il matrimonio, perché si discriminano le coppie di fatto miste?”
Chiedo scusa a Valeria Fedeli, ma davvero vorrei che mi spiegasse le ragioni del suo endorsement.
(26 marzo 2018)
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