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Storia tratta da un agghiacciante viaggio in treno in periodo pre-elettorale

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di Giovanna Di Rosa #società twitter@gaiaitaliacom #derive

 

 

Il treno era stato fino a quel momento tutto sommato tranquillo, un viaggio sereno poi l’arrivo di una banda di sei pensionati sei, aspetto e modi più che giovanilistici, sarei tentata di dire giovan-cafonisticipretendono posti a sedere quando non ve ne sono. Chi viaggia speso sa che succede che in una carrozza i posti siano tutti occupati, tocca spostarsi, mettendo un piedino davanti all’altro ed andarsene a cercare altri. In un altra carrozza. Il caso, non è mai “per caso”, vuole che si arrivi in stazione e si liberino sei posti posti proprio a fianco il mio e che i sei anziani sconvolti da senilità scambiato per giovanilismo appoggino le loro flaccide membra.

Le signore sono tutte bionde ed agghindate come quindicenni con il gusto dell’orrido, i signori rigorosamente in tuta. capelli bianchi ed aria triste. Il volume della voce delle signore, una più delle altre, troppo fastidiosamente superiore al sopportabile e l’atteggiamento di chi vuol farsi sentire perché io ho cose da dire.

Così la poveraccia, prontamente seguita dalle altre due, si mette e parlare di politica e di elezioni: magnifica i neofascisti, parla di 5 colpi di stato in cinque anni – povera demente, penso senza nessuna compassione per l’ignoranza, perché per l’ignoranza non può esserci compassione – e di dittatura. perché la propaganda di certi network televisivi colpisce con tremenda intelligenza proprio le povere teste di chi deve colpire. Sarei tentata di aprire bocca e dirle che lei, poveraccia, non sa nemmeno cosa sono le dittature perché se vivessimo nella dittatura della quale lei delira, poveraccia, non potrebbe permettersi di dire nemmeno uno sola delle idiozie che sta regalando ad un intero vagone.

Dalla carrozza si alza una voce che grida di “parlare a bassa voce porcoeccetera” che non viene naturalmente ascoltata. Vengono narrate le fantastiche vacanze che i sei stanno facendo alle terme, ogni sei mesi andiamo alle terme, magari vi ci affogheranno anche prima o poi, e naturalmente vengono proferite a voce alta le intenzioni elettorali perché questi delinquenti che hanno distrutto l’Italia se ne devono andare.

Ecco quindi l’inciviltà di anziani vergognosi che non hanno capito nulla della vita e che si comportano come gli adolescenti sui quali sputano veleno perché si comportano come la loro età suggerisce, seminare il panico – perché è ciò che hanno fatto – all’interno di un tranquillo vagone di gente tranquilla che prima della bufera della senilità aveva viaggiato piacevolmente. Questi cavernicoli che non sanno nemmeno scrivere il loro nome correttamente e che hanno l’arroganza di voler insegnare agli altri sono gli italiani tipo ai quali si rivolge il 70% della propaganda politica pre-elettorale.

Qualcosa vorrà pur dire.




(20 febbraio 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 




 

 

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