di G.G. #politica twitter@gaiaitaliacom #sondaggi
Un sondaggio SWG della fine di novembre relativo alle intenzioni di voto degli italiani colloca il PD al primo posto tra i partiti al 26,2% e colloca la coalizione di centrosinistra al 32,1% nelle intenzioni di voto, mentre quella di centrodestra svetta dall’alto del suo 34%. Il M5S, non in coalizione e nato per devastare il sistema democratico, rimane sulle sue percentuali del 25,7% delle intenzioni di voto.
Calano, in generale, tutti i potenziali alleati di coalizione del PD. Col 4,9% Art.1-Mdp regala un’altra performance straordinaria nella sua inutilità, insomma serve solo a D’Alema.
Secondo sondaggi di altri istituti, invece, il PD sarebbe crollato attorno al 23%, con il M5S al 27% e la coalizione di centrodestra al 39%. Ci sono ragioni di ritenere che secondo gli stessi sondaggi, dagli umori direttamente proporzionali alle dichiarazioni berlusconiane in televisione, tra pochi giorni il CDX svetterà attorno al 45% ed il PD crollerà al 15 con Mdp attorno al 22%.
Questi stessi sondaggisti prevedono che quello che chiamano “effetto Grasso” potrebbe portare al partitino della soddisfazione personale di Massimo D’Alema addirittura un 10% di voti. Per SWG il contributo del presidente del Senato alla particella di sinistra voluta da D’Alema in sfregio a Renzi sarebbe un 1% che ci sembra assai più realista.
La favolosa lista unitaria di sinistra nata dai mal di pancia dalemian-bersaniani varrebbe, ad oggi, qualcosa come il 6%. Nemmeno utile a superare la soglia di sbarramento. Parafrasando Shakespeare, tanto casino per niente.
(5 dicembre 2017)
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