di Daniele Santi, twitter@gaiaitaliacom
Il tribuno di Grillology nel pomeriggio del 25 ottobre è riuscito a superare se stesso invitando la Polizia, è un atto gravissimo, ai limiti dell’eversione e ci domandiamo cosa aspetti chi deve intervenire ad intervenire, a circondare il Senato: luogo dove si esercitano i poteri dello stato che è ancora, nonostante Grillo ed i suoi, uno stato democratico dove gente come Grillo può esprimersi giocando pericolosamente con i limiti della democrazia e spesso oltrepassandoli. Se la dichiarazione del Ricco Tribuno Populista lascia sconcertati, ancora più sconcertati lasciano le reazioni degli astanti, quelli che si sentono innocenti perché danno la colpa agli altri mondandosi da ogni colpa – essere ignoranti ed accecati dall’odio sono le più gravi – che all’invito del Vate di Grillology sono scoppiati a ridere. Mentre l’uomo che percorre i limiti della legge sapendo di percorrerli in uno stato dove, troppo spesso, democrazia viene scambiata per faccio quello che mi pare a mio esclusivo beneficio, cittadini-elettori ridono perché qualcuno invoca la Polizia, organo dello Stato, e la spinge a circondare il Senato che è sede dello Stato commettendo un reato che nessun, fino ad ora, rileva.
Chi irride il potere, in questo paese, lo fa soltanto perché vorrebbe essere al posto di coloro che lo gestiscono e vaneggia di privilegi, denari, fama, rispetto, gente che si fa i fatti proprio, disonestà sapendo che se si trovasse al posto di coloro che, molto spesso a torto, ritiene praticare queste turpi abitudini farebbe le stesse cose, e anche peggio. Abbiamo gli esempi sotto gli occhi, anche di quelli che bendati per fare propaganda a buon mercato.
Abbiamo quindi assistito, per l’ennesima volta, al libero scorrazzare dei grillini nel libero territorio della democrazia dove vaneggiano di dittature scrivendo ed inventandosi ogni possibile fandonia: da Barillari che twitta l’ennesima offesa ad Anna Frank, agli interventi in aula di Vito Crimi e del senatore Airola ai quali, evidentemente, è venuto a mancare il senno ammesso che ce l’abbiano mai avuto.
L’essere ignobile, tal @BarillariM5S , si cimenta con l’arrampicata sugli specchi pic.twitter.com/9BIuY72Xf5
— Alexandro (@vonalexandro74) 25 ottobre 2017
Questo alimentare l’odio ad ogni respiro (il nostro pensiero vale anche per le risposte spesso violente che dai social lanciamo, non mi riguarda, ma uso il plurale) sta distruggendo le basi della convivenza. Ho dovuto, e me ne vergogno, ma non avevo scelta, allontanare persone dalla mia cerchia perché il confronto era diventato insostenibile a causa della violenza verbale delle loro espressioni e delle loro continue dimostrazioni d’odio nei confronti di chiunque fosse altro da loro e soprattutto in disaccordo con loro. Il fatto che queste persone votino il movimento destabilizzatore (è una mia opinione e come tale la esprimo) di Grillo e dei suoi non è assolutamente casuale.
E non è assolutamente casuale che il movimento nato per aprire l’Italia come una scatoletta di tonno ci stia in qualche modo riuscendo provocando terremoti con una ideologia vuota e medievale messa a disposizione via social dei tanti incolti che non hanno altro a cui credere se non alla prima cosa che credono e che sono troppo furiosi (e pigri) per approfondire e che trovano, nelle proposte di Grillology, il loro riscatto da una vita che essi stessi non sono riusciti a costruire.
Nel frattempo coloro che li esaltano con slogan e castroneri inventate ed insensate all’insegna dell’intolleranza, e con provocazioni da fascistelli del liceo comprensibili a tutti i leoni da bar oggi da tastiera costruiscono fama, potere e conti in banca sulla loro ignoranza e creduloneria.
Altro che scatolette di tonno. Questi sono contenitori di spazzatura. Già aperti e mai svuotati. Come i disastri nelle città che governano stanno lì a dimostrare.
(26 ottobre 2017)
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