di Giovanna Di Rosa
L’importante è non smentirsi: alla caccia dei voti di tutti i fascistucoli d’Italia ed ora in concorrenza anche con Casapound ed i suoi elettori, la svolta a destra del M5S si compie definitivamente con la sua opposizione in Commissione Affari costituzionali alla legge contro l’apologia di fascismo perché “è una legge liberticida”. Il primo firmatario, il PD Emanuele Fiano, rimane giustamente basito e lo sottolinea postando sulla sua pagina Facebook il testo scritto con le motivazione del “No” a 5Stelle.
Naturalmente si scatena l’inferno da social, con Fiano insultato e bersagliato da coloro che dell’apologia di fascismo non sanno nulla, e che del fascismo vero e proprio sanno ancora meno, conoscendo invece perfettamente il fascismo da social. Fiano chiosa senza troppi complimenti: “Li ringrazio per la chiarezza, la differenza tra le nostre idee è per me un vanto”.
Secondo i 5Stelle, scrive Repubblica, il provvedimento in esame interviene sulla libertà di opinione. E’ di nuovo Emanuele Fiano ad intervenire ricordando che la “legge Scelba prima e quella Mancino dopo hanno di fatto previsto che nel nostro ordinamento repubblicano ci siano dei limiti all’espressione di opinioni. E le idee di violenza, razzismo e discriminazione non devono più tornare”. La proposta di legge Fiano punisce infatti la propaganda del regime fascista e nazifascista con immagini o contenuti di cui vieta produzione e vendita. Verrebbero quindi messi fuorilegge i gadget nostalgici alla Casapound e la varia paccottiglia esaltante immagini e frasi del ventennio, oltre a certa propaganda di certi privati cittadini inneggianti al Duce ed alla sua marmarglia, vedi Chioggia, oltre a vietare espressamente il saluto romano e l’ostentazione pubblica di simboli fascisti. Costituirà aggravante la propaganda sul web.
Ed ecco quindi chiarito perché il M5S è contrario ad una legge che chiama “liberticida”. Loro che sono paladini della democrazia grillo-diretta.
(10 luglio 2017)
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