di Il Capo
Girava qualche giorno fa sui social una storiella divertente sulla cui veridicità nulla so e nulla voglio sapere; si tratta di una storiella sintomatica dello stato di confusione mentale nel quale versano le anime semplici, e così semplicemente rivoluzionarie, sì semplici da non sapere nemmeno dove stanno. La storia era quella di una madre indignata, perché son tutte indignate, dopo un’uscita al ristorante con marito e figlia piccola.
La storiella: la bambina sta cominciando ad abituarsi a fare pupù nel vasino; la santa e premurosa madre esce di casa col vasino in borsa ben sterilizzato e pulito, e col vasino in borsa ci va pure al ristorante, per soddisfare le eventuali esigenze corporali della figlia adorata. Beninteso, dato che la piccola sta cominciando ad abituarsi a fare pupù nel vasino, la madre non pensa di accompagnarla nel bagno del ristorante dove ha deciso di provvedere al pranzo famigliare insieme all’inconsapevole compagno, ma – manifestato la piccola il bisogno di fare pupù – pensa bene di sistemare il vasino dietro la sua sedia per consentire alla bambina di farla. In pieno ristorante, mentre gli altri clienti mangiano.
Commensali che si alzano e se ne vanno, proteste al proprietario e conseguente “mazzo così” del proprietario a madre, figlia e famiglia con l’invito a non presentarsi più. Poteva scattarci una denuncia, ma il signore è stato magnanimo.
La signora, vanno chiamate “signore”, si è lamentata in un post sgrammaticato e delirante della “insensibilità altrui” di fronte ad una povera bambina – con la sfortuna di avere una povera madre – e di una povera famiglia, che nemmeno hanno la libertà di poter defecare liberamente al ristorante nel vasino sterilizzato portato da casa.
Non sappiamo se la storiella sia vera o no, ma è del tutto irrilevante, perché lo scritto della signora, pubblicato da un utente Twitter e che purtroppo non siamo riusciti a rintracciare, è chiaro nella sua follia: non posso avere la libertà di fare quello che mi pare perché gli altri si mettono in mezzo per “insensibilità” nei miei confronti e se a me sembra giusta farla en plein restaurant e tu ti lamenti, non sono io in torto – chissà perché hanno inventato i servizi igienici – sei tu ad essere un mostro. Assioma che i dementi cresciuti a stupidità, ignoranza, incultura e social, applicano con determinazione a numerosi campi della moderna ignoranza.
(1 luglio 2017)
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