
di Giovanna Di Rosa
Sembra quasi un fato dal quale non si può sfuggire: più predicano l’onestà, più sono contro il “sistema corrotto” e più vengono indagati per aver fatto casini coi soldi. Anche la bionda Marine Le Pen, brutalizzata – elettoralmente parlando – da Emmanuel Macron alle ultime presidenziali e presa a schiaffi dall’elettorato alle ultime amministrative dove non è riuscita nemmeno a formare un gruppo parlamentare, ora è alle prese con un’altra tegola: è indagata per aver usato indebitamente fondi dell’Europarlamento.
Il suo sodale ed alleato Salvini è segretario di un partito che tra soldi, banche e finanziamenti ai trota ne ha viste di tutti i colori, così che non stupisce nemmeno più di tanto questa commistione tra estreme-destre europee, diciamo così, allegre nella gestione del denaro, stupisce piuttosto l’accusa a Marine Le Pen: avrebbe infatti pagato con i soldi dedicati agli assistenti degli eurodeputati alcuni dipendenti del Front National che lavoravano in Francia. E’ difficile pensare che ossa essere così imprudente, ma staremo a vedere.
Le Pen è sotto indagine dopo che, nel febbraio scorso, erano stati indagati anche il suo capo di gabinetto Catherine Griset e la sua guardia del corpo Thierry Légier, assunti con un contratto da assistenti parlamentari presso l’Europarlamento ed accusati di non svolgere, in realtà, le funzioni per le quali venivano pagati.
(30 giugno 2017)
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