di Giovanna Di Rosa
In una serie di dichiarazioni raccolte dall’agenzia DIRE, Paola Muraro, già braccio destro della Sindaca delle Funivie Virginia Raggi, dimessasi dopo un avviso di garanzia, non ci va giù leggera. Muraro era la donna che doveva riformare tutto il processo di gestione dei rifiuti della Capitale, con quali risultati abbiamo visto. Vero è che Muraro ha dovuto scegliere la strada della dimissioni, in questo assai più coerente della Sindaca del Libero Scambio che ne ha ricevuti ben due ed è ancora lì, fatto che le ha impedito di continuare a lavorare.
Nelle dichiarazioni citate Muraro davvero non si fa mancare nulla: riferendosi al progetto politico [sic] del M5S a Roma afferma che “il progetto è stato scritto da altre parti e noi abbiamo fatto gli scudi umani. Forse era quello voleva la Raggi, nel senso che voleva mettere un tecnico per stare tranquilla, ma il cambiamento ha un prezzo da pagare: il prezzo da pagare l’ho pagato io e il cambiamento non c’è stato”, dichiara poi che “i vertici romani del Movimento 5 stelle, chi abita a Roma” e “sa di queste cose”, dovrebbero “prendere provvedimenti” ed afferma, lapidaria, che i grillini capitolini “stanno perdendo e perderanno la partita”. E’ a margine del convegno che ha celebrato il 25° anniversario del Consorzio italiano compostatori, tenutosi il 24 maggio a Roma, che continua Muraro: “Io credevo nei principi del Movimento 5 stelle, quindi con l’avviso di garanzia mi sono dimessa. Poi mi sono resa conto che era quello che avrebbero voluto loro, non Raggi, però”; quindi riferendosi al governo di Roma Capitale prosegue: “Ci sono due fasi, una fino a dicembre nella quale tutti contribuivamo al bene della città e cominciavamo a imporre e iniziare un percorso insieme con gli elettori della sindaca”, quindi da “dicembre in poi, da quando mi sono dimessa, si è svelato quello che era il progetto penso originario, un progetto comunque, del quale noi eravamo all’oscuro e penso fosse all’oscuro anche Raggi”.
E’ interessante ciò che Paola Muraro dice, perché le sue dichiarazioni confermerebbero che dietro l’elezione di Virginia Raggi c’è un progetto politico nascosto, mai svelato, che vede nella Sindaca del Pannolino Lavabile una pedina manovrata da si sa bene chi senza voce in capitolo, se non quando c’è da puntare i piedi e minacciare di far saltare la giunta (“Se va via Marra andiamo tutti a casa”) e del quale nemmeno Lei, la Sindaca Favolosa, sarebbe pienamente consapevole.
Un motivo in più per inquietarsi di fronte ad una forza politica della quale poco si sa, in realtà, se non l’estrema violenza dei suoi messaggi politici, la dipendenza da bufale a fake news, la spregiudicata propaganda, l’assoluta nebulosità programmatica, il complottismo eletto a missione e fonti di finanziamento e conti interni mai resi noti, nonostante le dichiarazioni d’intenti.
Poi Paola Muraro usa il fioretto: “Io mi ero dimessa da tutti gli impegni professionali, per fare l’assessore di Roma 24 ore su 24 invece gli altri assessori, che vengono da altri mondi non incompatibili non hanno fatto altrettanto, hanno continuato nelle loro attività e quindi era un part time, e non ci meritiamo assessori a part time”.
(25 maggio 2017)
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