di Gaiaitalia.com
L’associazione “Esedomani Terni”, in vista della votazione di un Ddl regionale fissata per il prossimo martedì all’Assemblea Legislativa umbra, ci ha fatto giungere il seguente comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.
“Tutta la comunità LGBTI di Terni e provincia è unita nel chiedere con forza l’approvazione del ddl regionale contro l’omofobia. Altri rinvii -o peggio, fallimenti come quello dell’ultima legislatura regionale-non saranno eticamente e politicamente accettati. È giunto il tempo che la classe dirigente si assuma la responsabilità delle proprie azioni, anche di fronte agli elettori in vista delle future tornate.
L’omofobia è una piaga sociale che affligge in maniera significativa la nostra Regione e che va combattuta culturalmente con lo sforzo di tutte e tutti. La politica faccia la sua parte e non ci lasci da soli in questa missione quotidiana che portiamo avanti sulle nostre vite.
Solo a Terni nel 2016 sono stati segnalati, al netto dell’enorme sommerso, ben sette casi di omofobia (basti pensare che quelli denunciati a livello nazionale si attestano intorno ai 20/30), che vanno dal bullismo scolastico all’ingiuria, dalla diffamazione alle minacce. Noi stessi ne siamo stati vittime solo per portare avanti i valori e le sfide in cui crediamo: una società libera, aperta, rispettosa delle differenze e che non discrimini in base all’orientamento sessuale e/o di genere.
Noi siamo forti e preparati, ma ci sono tanti ragazzi, tante ragazze, che vivono nell’esclusione sociale e nella marginalizzazione. A loro va il nostro pensiero, a loro dovrebbe andare quello dei Sig.rri Consiglieri quando saranno chiamati ad approvare o a respingere questo disegno di legge. Tra gli adolescenti ci sono ancora troppi suicidi che non trovano una spiegazione, che meritano Giustizia…”.
Conoscendo l’Umbria e le sue politiche, ci auguriamo che i politici della regione, la sua maggioranza a guida PD troppo spesso imbalsamata dalle sue pastoie interne, vogliano prendere atto di una realtà di chiusura e rifiuto che è diventata intollerabile per i cittadini, non solo LGBT.
(11 marzo 2017)
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