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HomeCoherentia et honestateLuigi Di Maio e la conquista del posto fisso. Su La7

Luigi Di Maio e la conquista del posto fisso. Su La7

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foto: Il Mattino / Il Messaggero

di Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

Fulgido esempio di figlioccio del Vate disposto a tutto pur di seguire il Capo dal quale ottiene ricompense morali, visibilità mediatica, poltrone parlamentari e conseguenti denari, Luigino Di Maio già webmaster, già steward dello Stadio San Paolo e già ex studente di Giurisprudenza, noto per dare lezioni sulla Costituzione al presidente Mattarella, annunciava un paio di ore fa (7 marzo, ndr) che stasera (7 marzo, ndr) sarà ospite de La7. Un’altra volta.

Mai, nemmeno ai tempi di Berlusconi, mai si è vista similare assiduità di esponenti di un partito politico o sedicente tale che in ogni occasione, senza contraddittorio, in assoluta solitudine, vengano lasciati liberi di dire ciò che hanno in testa senza che a nessuno venga data facoltà di contraddirli perché quando i giornalisti ci sono, sono giornalisti amici. La questione è oziosa e parlandone si va a finire sul disperato bisogno della televisione di Cairo di fare ascolti, cosa che non pare riuscire particolarmente se non quando un Matteo Renzi qualsiasi sposta due milioni di persone da una rete all’altra.

 

Non c’è nulla di male nel cercare di fare ascolti, anche noi cerchiamo di fare lettori, ma tra il farli ed il farli a qualsiasi costa c’è una differenza che chiamiamo volgarmente etica professionale.

 

Resta poi la domanda di base che molti si pongono: tra apparizioni televisive continue, tempo passato sui social a postare le loro inutili ruminazioni e a scatenare odio contro gli avversari politici, l’invenzione di balle convincenti per screditare gli oppositori, quando gli resta tempo per stare dove devono stare a questi qui? In più, a proposito di coerenza ed onestà, se è vero che i deputati a 5 Stelle guadagnano 3mila euro al mese come mai Luigino di Maio e Alessandro Di Battista hanno denunciato quasi 100mila euro di reddito? Sono semplici domande, senza nessun intento polemico, dettate dalla pubblicazione dei redditi dei parlamentari: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Roberto Fico hanno infatti un imponibile di 98.471 euro, esattamente come l’anno precedente. Carlo Sibilia  96.689,74 euro (98.930 nel 2015), Carla Ruocco 94.239 euro (94.990 l’anno prima). Direte voi che c’è chi guadagna di più. Non stiamo qui a negarlo, scriviamo solo che almeno gli altri non si vantano di devolvere il 70% dei loro proventi ai bisognosi, al microcredito o ai microcefali.



Nel caso abbiate dubbi su quanto stiamo scrivendo fatevi un giro sul profilo Twitter del vicepresidentino della Camera, così da rendervi conto dei tour de force televisivi (su La7) ai quali si sottopone. A coloro che ci diranno che questo articolo è inutile e fazioso rispondiamo, da ora, che del loro giudizio non ce ne frega niente.

 

 

 

 

(7 marzo 2017)

 




 

 

 

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