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Michele Emiliano, la mitezza [sic] di un uomo soccorso da Lucia Annunziata in fase buonista [sic]

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di Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

Pare proprio che gran parte degli attuali esponenti politici che si mettono in lizza per governare questo paese, o diventare segretari dei partiti che ancora hanno la fortuna di avere una democrazia interna invece di avere padroni o santoni, quando non tutti e due, o già sono padroni di movimenti, abbiano qualcosa da far pagare al paese che pretendono di governare. Se tutto ciò che scrive Laura Cesaretti su “Il Giornale” fosse vero, anche Michele Emiliano, magistrato in aspettativa da qualcosa in più di due lustri, che “mai” si sarebbe candidato alla presidenza della Regione Puglia, avrebbe dei conti in sospeso da saldare attraverso la gestione del potere.

 

Michele Emiliano è infatti “sotto processo al Csm per illecito disciplinare con l’accusa di aver violato la norma che vieta alle toghe di partecipare attivamente a formazioni partitiche”, ma lui è in aspettativa da 13 anni ed è l’uomo che ti aspetti di vedere in politica: mi candido, ma anche no; se mi candido presidente sputatemi in un occhio; non mi candiderò alla segreteria del PD e via noncandidandosi. Emiliano non ci piace, ma è vero che non è l’unico magistrato ad essere impegnato continuativamente in politica. L’udienza, fissata in un primo tempo per il 6 febbraio, è stata rinviata ad aprile. Se processano lui, viene da chiedersi, perché non lo fanno anche con tutti gli altri? Non ci è simpatico, ma se la giustizia è una che sia una per tutti.

 

Interviene in suo soccorso Lucia Annunziata, nume tutelare di tutti gli antirenziani stipendiata con soldi pubblici, pronta ad aprire il suo salotto domenicale su Rai3, spesso per due volte di seguito, a coloro che da Renzi son vessati e vogliono dargliele (politicamente parlando) di santa ragione. Emiliano, tutto una sincerità e tutto una mitezza, se la prende in tv con il ministro Orlando, reo di essere un altro competitor e dice “Sul caso CONSIP il ministro Orlando si trova in una situazione potenziale di conflitto d’interesse, perché esercita l’azione disciplinare su chi indaga e anche su di me” e parla poi della discesa in campo di Orlando come di una vicenda ad “altissimo rischio di conflitto d’interesse istituzionale” e gli consiglia, nemmeno così velatamente, di dimettersi. Cosa che, secondo alcune indicazioni che arrivano dagli organismi europei, forse dovrebbe fare anche Emiliano. L’organismo europeo anticorruzione (Greco), infatti, ha sollevato più di un dubbio su quelle che ha definito le “porte girevoli” che permettono ai magistrati italiani di entrare in politica e quindi indossare di nuovo la toga. Secondo il “Greco” in Italia servirebbe una “delimitazione più rigorosa tra le funzioni giurisdizionali e la partecipazione dei magistrati all’attività politica o governativa, in quanto quest’ultima rischia di compromettere l’immagine di indipendenza e imparzialità della giustizia e minaccia la fiducia nel sistema giudiziario”. Nell’inesistente programma politico di Michele Emiliano di tutto questo non c’è traccia.

 




 

Nemmeno di tutto il resto c’è traccia: Emiliano non ha fatto una proposta politica che sia una, proprio come Orlando, proprio come i fuoriusciti del PD. L’unico collante che tiene insieme tutti questi che si definiscono “sinistra” (c’è una sola “sinistra” politicamente degna di nota, all’interno del PD, e si chiama ReteDem, e da lì si dovrebbe ripartire) è l’odio contro Matteo Renzi, il loro bisogno di rivincita contro l’ex premier ed ex segretario del partito. Con loro un intero establishment che va da RaiTre con Bianca Berlinguer a capo della ribellione contro l’usurpatore, a Lucia Annunziata, al TG3, a tutti coloro che stanno gridando contro la dittatura renziana. Non ci interessa particolarmente chi sarà il prossimo segretario del PD. Ci interessa che tutto quello che si sta mettendo di traverso è quell’Italia che con un semplice “Sì” al referendum ci si sarebbe tolta dai piedi e che il “No” ha rinvigorito, ringalluzzito e reso estremamente più arrogante e pericolosa.

 

 

(6 marzo 2017)

 

 




 

 

 

 

 

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