di Giovanna Di Rosa
I procuratori di disatri a 5Stelle, quelli che con la loro ignoranza istituzionale unita a protervia, arroganza, incultura, egopatia distruggono tutto ciò che toccano, ne hanno fatto un’altra delle loro impegnando a Sindaca Raggi, quella del “Se non vi piace Marra me ne vado” e delle funivie su Roma. Parliamo dei guai che potrebbero derivare dall’ordine del giorno con cui giovedì sera la maggioranza M5S ha invitato la sindaca Virginia Raggi e la sua giunta a liquidare Roma Metropolitane rischia di trasformarsi in un boomerang per l’amministrazione grillina. E non solo per una questione di forma. I vertici della partecipata, hanno infatti iniziato ad affilare le armi subito dopo l’annuncio di mercoledì dell’assessora alla Mobilità Linda Meleo. Se sullo sfondo c’è sempre da risolvere il rebus sul futuro dei 170 dipendenti dell’azienda capitolina, l’operazione verità studiata dalla prima cittadina e dalla sua squadra di governo potrebbe portare in dote più di una grana al Campidoglio. Tutto dipende dal Comune: se la linea pentastellata sulla società guidata da Paolo Omodeo Salè non cambierà, sarà battaglia legale. Situazione che peggiorerebbe la già precaria situazione economica di Roma Capitale (13 miliardi di debiti) della quale la Sindaca non fa menzione.
La Sindaca con la bacchetta magica ha una brutta gatta da pelare perché i vertici di Roma Metropolitane vantano una lunga serie di fatture emesse e non pagate da “parte di Roma Capitale”. Ma i guai non finoscono lì perché, scrive Repubblica, c’è un altro grattacapo in vista. Si chiamano “commesse in corso di realizzazione” ed ai costruttori che, per essere sicuri di non sbagliarsi, hanno già fatto causa al Campidoglio.
Tanta coeherentia et honestate e poi riuscire soltanto a bloccare tutto. Il geniale #medioevo5stelle è servito a chi c’ha creduto. Ed anche, ahiloro, agli altri.
(6 novembre 2016)
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