di Il Capo
Stamane di buon’ora abbiamo ricevuto un messaggio sul nostro account Facebook, nel quale ci si diceva che uno dei nostri post sulla Festa del Cinema di Roma, quello relativo al film “Moonlight” era stato cancellato perché ritenuto dagli amministratori, questi gèni, pubblicità. Abbiamo risposto che si trattava della recensione di un film che partecipava alla Festa del Cinema di Roma e che non riscontravamo nessuna pubblicità, oltre a ricordare al sommo amministratore che pubblicavamo in quel gruppo, con le stesse modalità, da mesi e mesi, senza che nessuno ci avesse mai detto nulla. Niente da fare. Secondo il signore in questione noi stavamo facendo pubblicità al nostro giornale attraverso quel post, perché coglioni si nasce, e la pubblicità in quel gruppo di amanti del cinema – di quelli che i tuoi post te li correggono perché loro ne sanno sempe più di te – non è ammessa, a meno che non ti accordi con gli amministratori, che sempre si trasformano nella casta dominante del loro piccolo mondo virtuale. Quindi ciao ciao post. Ci siamo naturalmente tolti da quel gruppo, non prima di avere ricordato al sommo amministratore che quel gruppo di link a giornali e quant’altro era pieno (e non crediamo che Repubblica si sia accordata con queste ridicole sentinelle della loro cittadella virtuale popolata da alcune migliaia di profili) ricordandogli che, per essere più realisti del Re, non bisogna essere furbi, ma soltanto parvenu. Dev’essere stato il titolo del post (Festa del Cinema di Roma, finalmente [sic] l’ennesimo film sull’omosessuale anaffettivo), a disturbare questa brava gente che esercita il proprio piccolo potere sui piccoli gruppi virtuali creati in un social che non è nemmeno di loro proprietà. Così che ciao ciao. Be good. Banda di poveracci…
(17 ottobre 2016)
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