di Gaiaitalia.com
Donald Trump ha ampiamente superato il limite dell’umana decenza con l’ultimo discorso nel quale, ipotizzando l’elezione di Hillary Clinton alla Casa Bianca e la stretta sul porto d’armi, ha suggerito che qualcuno che la libertà di portare armi la vuole mantenere, potrebbe arrivare ad ucciderla. Qualora fosse eletta.
Trump c’è andato giù pesante:
“If she gets to pick her judges, nothing you can do, folks,” (…) “Although the Second Amendment people — maybe there is, I don’t know.”
Che suona più o meno come: “Se elegge i giudici, non c’è niente che voi possiate fare amici. Anche se qualcuno della “gente del Secondo Emendamento”, forse qualcosa può fare… Non so.”
L’affermazione è molto più che una boutade elettorale. E’ qualcosa che potrebbe lasciare il segno nel futuro politico (e personale) del miliardario pel di carota che ritiene di avere diritto a tutto. Il New York Times, spesso molto critico con Clinton, cita la figlia di Martin Luther King che ha tacciato le parole di Trump come “disgustose, disturbanti, pericolose”, pochi giorni dopo avere pubblicato un endorsement ufficiale a Clinton dell’ex vicedirettore della CIA e direttore dell’agenzia per circa un anno, Michael Morell che ha definito Trump come un candidato che “Non solo non ha le caratteristiche adatte, ma potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale” e che per alcuni tratti caratteriali mostrati durante le primarie “sarebbe un cattivo e persino un pericoloso comandante in capo”.
(10 agosto 2016)
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