di Daniele Santi
Una legge come si deve contro il cyberbullismo potrebbe colpire i troll a 5Stelle che spadroneggiano sul web non avendo, evidentemente, null’altro da fare – alla ricerca di avversari (nemici) politici da insultare, così che il M5S dice “No” alla Legge contro il cyberbullismo perché “ammazza-web”.
Parliamo della proposta di legge sul bullismo e sul cyberbullismo messa a punto dalle Commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera che sarà all’esame di Montecitorio alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la pausa estiva e che prevede fino a 6 anni di carcere per chi invia e divulga testi, immagini o informazioni private, carpiti attraverso artifici, raggiri o minacce.
Il M5S dice no (dove sta la novità?) perché, secondo gli illuminati adepti alla setta a 5 Stelle, si tratta di una norma “ammazza-web che riguarda anche e soprattutto ogni maggiorenne che si affaccia alla rete internet”. Dubbi sulla Legge anche da Forza Italia, perché le più belle vanno sempre in coppia. La Legge, una volta incassato il via libera dalla Camera, dovrà tornare in Senato.
La Legge presenta punti interessanti: per la prima volta, ad esempio, bullismo e cyberbullismo ottengono una definizione giuridica. Si tratta, scrive l’agenzia Ansa, di violenze fisiche e psicologiche, minacce e furti, offese relative alla razza, alla religione, all’orientamento sessuale, all’aspetto fisico anche attraverso il telefono, Internet, i social network. Rientrano anche la realizzazione e la diffusione online di immagini, registrazioni, utilizzate con lo scopo di offendere.
Altre novità riguardano l’irrigidimento delle pene detentive (da 1 a 6 anni, mentre la Legge attuale prevede pene da 6 mesi a 5 anni), la confisca obbligatoria di telefonini e computer. La Legge dà l’ok alle istanze di minori con più di 14 anni e delle famiglie, alle istanze al gestore del sito Internet ed al Garante della privacy, atte ad ottenere l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati personali. In arrivo anchea un finanziamento di 220.000 euro all’anno nel triennio 2016-2018 del Fondo per la lotta alla pedopornografia.
(10 agosto 2016)
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