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Avventuratici nel commento calcistico abbiam preso una scarica di insulti. Che ridere…

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Italiani Stadio 2014di Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

 

 

 

Essendo temerari ci siamo arrischiati a scrivere un articolo di commento sulla figura dei due rigoristi Zaza e Pellè, “televisata mondialmente”, e postarla poi di qua e di là su Facebook. E’ stata un’esperienza straordinaria, più o meno come quella di infilare la mano in un nido di vipere: mai avevamo ricevuto – oh gaudio! oh gioia! o felicitate! – una tale scarica di insulti gratuiti, ingiustificati, violenti, biliosi, boriosi, da persone che con le loro parole dimostravano come, dell’articolo scritto, non avessere proprio capito nulla. Cosa che era evidente addirittura prima della sua pubblicazione, di quell’articolo. Il maschio alfa che vive intruppato in gruppi di altri maschi alfa sapendo di essere intruppato e di essere incapace di uscire dall’intruppamento, non può sopportare né che gli si faccia notare la sua condizione di intruppato né che il calcio, prosecuzione del suo vir, è il simbolo del supremo intruppamento. Qualsiasi cosa succeda il maschio alfa, se ha la sfiga di essere anche tifoso, oltre che incolto – e spessissimo le due disgrazie si susseguono – ha la domenica allo stadio che gli permette die saltarsi per la squadra del cuore o deprimersi per la squadra del cuore. Vero è che lo stadio è come un assai poco raffinato lettino di psicanalista cialtrone, diplomato in verità all’istituto tecnico con il minimo sindacale, che esercita la professione abusivamente dopo essersi letto alcuni passi romanzati di uno dei tanti libri-truffa sul potenziamento della personalità, in vendita un po’ dappertutto. Italiani Calcio TesticoliQuanto sono maschi alfa questi maschi alfa che in campo esibiscono tutto il loro trionfo di virilità strattonandosi per i testicoli, sditazzandosi il didietro per disturbare l’azione dell’avversario (l’avevano soprannominata “marcatura libidinosa”, questi giocherelloni), dandosi sonori calci negli stinchi (poi si scusano, perché son dei signori!) e poi abbracciandosi a fine partita, Italiani Stadio Dito Cassanoscambiandosi le magliette madide dell’avversario sudore… Oh, che momenti! Oh, che vita eccitante quella del maschio alfa dalla quale noi, che siamo gli oggetti del sudoroso di lui desiderio (questo ufficialmente, poi ci sono le avventure che non si dicono che i froci son sempre gli altri…), siamo escluse!

Per darci degli imbecilli hanno addirittura scomodato Aristotele.

L’accusa nei nostri confronti è stata quella di “criticare senza fare” (che se il poveraccio che ha fatto copia incolla dopo una brevissima ricerca su google sapesse tutto ciò che questa piccola realtà editoriale sta facendo, si cucirebbe la bocca).

Sarebbe stato tanto più semplice se, acconsentendo alla loro discesa per un giorno dall’Olimpo dei semi-dei in quanto maschi alfa, gli insultatori di cui sopra avessero scritto: “Per favore, siamo così dispiaciuti per l’uscita della nazionale dagli Europei… Non vi ci mettete anche voi”. In quel caso, e solo in quel caso, noi che siamo nutrite dalla più profonda compassione, noi che conosciamo la sofferenza di partorire ed educare bipedi sperando, contro ogni forma di speranzoso buon senso, che crescendo diventino anche umani, avremmo dato fondo alla nostra capacità di accogliere e ci saremmo prodigate, noi che siam mamme sempre, a riempirli del calore umano che tanto disperatamente ricercano, questi buzzurri imbecilli, senza trovarlo in alcun luogo. Lo avremmo fatto certe che, ancora una volta, la nostra azione compassionevole avrebbe posto rimedio all’inutile esistere di costoro che, facce tricolori, cappellacci impresentabili, petti nudi, ventri inguardabili e alcuni litri di birra in corpo tra il pre ed il post partita, vivono come se non ci fosse un domani all’interno di ovali che li fanno sognare, dove incolpare qualcun altro (l’arbitro, l’avversario, l’articolo che li disturba) li allena a non prendersi nessuna responsabilità. Molti di questi, nelle giornate preposte a tale esercizio, vanno anche a votare. E lì nascono altri drammi.

Ora continuate pure ad insultarci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(4 luglio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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