di Giovanna Di Rosa
Ogni tanto, soprattutto in occasione delle apparizione televisive o sulle rubriche qua e là per i quotidiani online di Ivan Scalfarotto, l’espressione “Legge contro l’Omofobia” rispunta dall’inferno nel quale è stata cacciata, e ci fa ricordare che da tre anni la Legge Scalfarotto contro l’Omofobia che salva le natiche a partiti politici ed associazioni politiche e religiose, è lì, nel dimenticatoio, che non è nemmeno un male. Inquieta sapere che se fosse stato per i Cittadini a 5 Stelle, anche quella sulle Unioni Civili sarebbe ora seppellita al Senato, esattamente come la sua sorella maggiore. E’ un italianissimo mistero che in un paese a tasso omofobico allarmante, dove certi preti si permettono di dire che “i gay andrebbero uccisi” e dove alcuni alti prelati sconsigliano la denuncia dei preti pedofili “per tutelare le vittime”, subito dopo l’approvazione della Cirinnà sulle Unioni Civili per le coppie dello stesso sesso, non si sia cominciato subito a lavorare per una legge sensata contro l’omofobia, dato che è lecito aspettarsi show dei vari gruppuscoli neofascisti e neonazi sparsi in giro per lo stivale, nei momenti e luoghi più impensati.
Poi uno ci riflette e scopre che non è affatto un mistero, ma una perfetta e normale prassi italiana: l’omofobia serve infatti, in questo paese, a puntare il dito contro gli altri affinché nessuno venga a spiare te. E’ la strategia a 5Stelle che, come vedete, funziona assai bene. L’Omofobia è lo strumento che gli omofobi di mestiere utilizzano per ottenere la visibilità politica che nessuno, altrimenti, gli regalerebbe. E’ lo strumento che i cialtroni che non hanno null’altro nella vita che il loro integralismo per ottenere il potere che disperatamente cercano, spendono come garanzia di integrità, per essere i famosi uomini tutti d’un pezzo, i maschi alfa.
In un paese come questo dove ci sono sofisti che per motivi di conservazione del loro potere temporale arrivano a dire di non denunciare i preti pedofili, vi aspettate sul serio che una Legge contro l’Omofobia possa avere vita facile? Che poi una legge della quale non si parla più porti la firma di un sottosegretario del governo della Repubblica, per di più apertamente omosessuale, quello è proprio il colmo. Ed è anche in quel caso, una tipica manifestazione italiana.
(17 giugno 2016)
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