di Il Capo
Un’arroganza insopportabile, una spocchia inenarrabile, una pochezza agghiacciante, tutte cose non inaspettate, quelle che il vicepresidente della Camera Di Maio ha regalato domenica sera a “Che Tempo che Fa” di fronte a Fabio Fazio che lo intervistava.
Di Maio ha parlato sempre di sé in prima persona, sposando il linguaggio che divide il mondo in buoni (lui e i 5 Stelle) e cattivi (tutti gli altri, il Pd in primis) e proponendosi come uomo politico che gestisce il potere. Con sprezzo istituzionale insopportabile verso la presidente della Camera Laura Boldrini, lui che ne è il vice, ha parlato come se avesse in mano il potere assoluto, perché secondo Di Maio e i suoi gli Italiani sono tutti imbecilli che non sanno come funzionano le cose. Ha delirato di 130mila iscritti certificati al blog di Grillo che votano le loro panzane, quando i votanti sono sempre poco più di 20mila; ci ha risparmiato dotti trattati sulle scie chimiche, deve avere avuto pietà dei suoi che vivono solo su quelle, trattendosi solo ad uso istituzionale perché deve cercare di accreditarsi come l’erede di Renzi.
Il giovanotto viziato, dai modi falsamente cordiali e dallo sguardo che trasuda arroganza ed un’incontrollabile ambizione, si è convinto di essere un grande statista (“Sono da tre anni vicepresidente della Camera”, con l’aria di chi governa il mondo), ha detto “Non parlo con Renzi” a specifica domanda del conduttore che gli sottoponeva una dichiarazione del presidente del Consiglio sul dialogo parlamentare tra Pd e M5S. Non ha risposto ad una sola domanda diretta interrompendo regolarmente Fazio per impedirgli di concludere, non ha detto – al solito – nulla. Nulla che non fosse ad uso e consumo dei suoi potenziali elettori. Loro lo ricompensano e pubblicano foto che dicono “Di Maio umilia Fazio”, perché l’obbiettivo politico dei Cittadini a 5 Stelle è umiliare l’avversario.
Di Maio, e prima di lui Crimi e Lombardi, rappresentano la Vendetta del Cittadino: sono persone entrate nell’agone politico per farla pagare al potere ed alla politica che ha governato negli ultimi decenni. Non hanno capacità, non hanno cultura politica, non hanno democrazia interna, non hanno risolto e non risolveranno perché non ne hanno l’intenzione, nessuna questione legata alla trasparenza del movimento politico che ha sede in un blog. Fanno propaganda sulla questione dei rimborsi, per quanto mi riguarda ci si possono pure pulire dove non batte il sole coi loro soldi, ma non chiariscono né gli incassi dei blog né i proventi di quei soldi continuando a vendere ciò che il server decide come le decisioni di un’intera nazione. Non conoscono il contraddittorio, chiunque non sia d’accordo con loro è un nemico. Hanno ereditato il peggio del berlusconismo, penetrato nei loro geni a loro insaputa; sono essenzialmente un movimento populista di destra composto da cialtroni impreparati.
Dopo avere pianto come bambini la morte di Gianroberto Casaleggio, il buon Di Mario a nome della galassia pentastellata è riuscito a dichiarare: “Da Casaleggio solo gestione informativa del Movimento”. Non sottolineiamo nemmeno le sue dichiarazioni in fatto di politica estera.
Il vicepresidente della Camera (eletto coi voti del Pd), ha manifestato a Rai3 tutta la pericolosità di un movimento gestito da un buco nero chiamato blog. Sappiamo di non essere stati gli unici a notarlo.
(25 aprile 2016)
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