di Paolo M. Minciotti
Una caccia all’uomo, un giovane studente indicato come omosessuale al solito senza prove e senza motivo, è stata messa in atto a Dakar, in Senegal, all’Università Cheikh Anta Diop. L’accusa è stata quella – siamo certi che sia assolutamente inventata, perché nessuno farebbe una cosa simile in un paese come il Senegal, dove le leggi contro l’omosessualità sono rigidissime – di avere “circuito” un altro giovane nelle doccie [!] della palestra dell’Università.
Immediata la caccia all’uomo, di una violenza inaudita, di cui potete vedere le immagini a questo link. Ad intervalli più o meno regolari le Università africane, particolarmente le senegalesi e ghanesi, si rendono protagoniste di queste insensate battute di caccia alle streghe perché un giovane si rende protagonista, secondo le denunce del branco di violenti, di comportamenti omosessuali nei luoghi più impensati, come se nessuno fosse al corrente (e non lo fossero particolarmente le persone omosessuali) dei pericoli che incombono in società dove il sesso tra uomini è larghissimamente praticato, ma dove gli omosessuali sono sempre gli altri.
Siccome non sono riusciti a “catturare” il presunto omosessuale i giovani componenti il branco di bestie inferocite hanno bruciato un bar e saccheggiato una banca. Perché la violenza gratuita ha sempre bisogno di trovare un obbiettivo contro il quale scagliarsi.
(18 marzo 2016)
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