di Daniele Santi
La Meloni “faccia la mamma”: un fuorionda andato in onda non si sa come e Bertolaso si gioca il voto femminile in un colpo solo. Non che gli interessi dato che lui appartiene alla dinastia dei macho che son macho solo loro e non devono chiedere mai, in più – è noto e lo sanno tutti – Bertolaso è un’altro di quegli uomini onnipotenti che a loro dire trasformano in oro tutto quello che toccano. Ma i Re Mida, è altrettanto noto, fanno sempre una brutta fine.
Nei gazebo semivuoti spacciati per strapieni, Bertolaso ha vinto con il 97% dei voti (si doveva dire sì o no ed è evidente che chi è andato ai gazebo c’è andato per votare sì) perché né Berlusconi né Bertolaso potevano permettersi di venire sbugiardati dalla gazebiadi o come le hanno chiamate. Così dopo la foto “segnaletica” del desero di votanti di sabato pomeriggio alle 14 più o meno a Testaccio, dopo le inquadrature strettissime su Berlusconi e marmaglia al seguito così da non far vedere il vuoto assoluto attorno a loro, dopo che miracolosamente (ma con il duo dei prodigi cosa vi aspettate) i votanti [sic] sono diventati 50mila forse 45mila 500 e stare stretti, ecco che il Bertolaso candidato se ne esce con l’ennesima battuta sessista che gli aliena i voti femminili a Roma: la Meloni “faccia la mamma”.
Meloni (senza articolo, Bertolaso) ha risposto con rara (per lei) intelligenza e si è guadagnata i galloni sul campo di candidata del centro-destra al quale rinuncia per non “venire meno alla parola data” che sappiamo quanto ci tengano alla parola data i partiti di destra in questo paese, tanto se poi non la mantengono sulla carta non importa nulla perché verba volant.
Così Bertolaso ha dato dimostrazione di essere l’uomo volgare dell’appartamento a fianco con il quale nessuno prenderebbe l’ascensore: questa campagna elettorale romana – programmi dei partiti a parte, dei quali non si sa nulla – e grazie al gaffeur di professione Bertolaso rischia di essere esilarante.
(14 marzo 2016)
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