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Anna Paola Concia: “Sui diritti civili il dibattito è di stile medioevale”, nostra intervista

Anna Paola Concia 00di Gaiaitalia.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo la giornata del 24 febbraio, nella quale si è consumata la presentazione del maxiemendamento alla Legge Cirinnà che stralcia la step-child adoption, dopo avere dato una nemmeno troppo rapida scorsa ai commenti che apparivano sui social, di un livore (non stiamo giudicando quanto e se giustificati), abbiamo chiesto ad Anna Paola Concia, ex parlamentare ora cittadina europea che vive in Germania con la moglie con un impiego prestigioso ed assai lontano dalla politica, di chiederci – prima di tutto da Italiana che vive all’estero e che tocca con mano ciò che dell’Italia si pensa e si dice all’estero – e poi come ex rappresentante del popolo italiano in parlamento, le sue impressioni sul maxiemendamento e quindi sugli effetti possibili della Legge Cirinnà. Una volta approvata.

 

 

 

Cosa pensa della legge Cirinnà così come è dopo il maxi-emendamento?
Penso che sia un grandissimo passo avanti, un passo storico per la vita di lesbiche e gay italiani. Si rompe un muro e quando il muro si rompe, anche se non perfettamente, ti permette di andare dall’altra parte e iniziare una nuova vita.

 

Bersani che critica la legge dopo che per anni quella che è ora minoranza-Pd ha affossato praticamente ogni proposta sulle Unioni Civili, non è un po’ osé?
Pierluigi Bersani fa propaganda, dopo che a gente come me, Aurelio Mancuso, Andrea Benedino e Marco Palillo ha fatto mangiare la polvere. Nel programma del PD alle elezioni del 2013 c’era la proposta di un modello di unioni civili “simil tedesco”, per tutelarsi verso chi, come lui, nella sua maggioranza aveva perplessità sulla stepchild e la reversibilità della pensione. Noi volevamo che ci fossero, ovviamente. Questa è storia. Che oggi lui si permetta di dire, dopo tutto quello che è successo, che non va bene la fiducia, è ridicolo.

 

Dalla Germania, dove Lei vive, come vede la situazioni sociale e politica italiana?
L’Italia sta cambiando con grande fatica, questo i tedeschi lo sanno benissimo e lo apprezzano. Il Governo sta facendo grandi passi avanti per modernizzare il paese, dal punto di vista economico, sociale e civile. Una parte del paese è molto conservatrice e ha grande paura dei cambiamenti. La parte progressista del paese deve avere il coraggio e la forza di portare tutta l’Italia nel futuro.

 

Non c’è, secondo Lei, un atteggiamento spesso aprioristicamente polemico da parte di tutte le componenti sociali sulle questioni dei diritti civili?
L’Italia è un paese dilaniato dalle polemiche e dalle divisioni, molto spesso strumentali quando sono politiche. La propaganda e il posizionamento sono “armi di distrazione di massa”. Sui diritti civili il dibattito è di stile medioevale e ideologico da tutte le parti. Ciò che è bene rimane sempre nello sfondo. E’ una cosa che trovo intollerabile.

 

La posizione del M5S come l’ha lasciata?
Non mi ha sorpresa: l’odio per il PD e per il Governo è la loro cifra politica. Viene prima di tutto, prima di qualsiasi progetto di cambiamento che riguarda vite vere e diritti per chi non li ha, come la legge sulle Unioni Civili.

 

Non è fin troppo facile criticare sui social e starsene tranquilli a digitare piuttosto che sporcarsi le mani sul serio tentando di fare qualcosa?
I social sono lo specchio del paese: siamo un popolo di invidiosi e non di ambiziosi.

 

Come cambierà secondo lei la società Italiana dopo l’approvazione della Legge Cirinnà?
Tutta la società evolverà, non solo le vite di gay e lesbiche. Questo tipo di leggi rende tutti migliori. Le società inclusive, quelle che danno cittadinanza, sono più ricche economicamente e socialmente. Si vive tutti meglio, ce ne accorgeremo. Passerà questa “buriana” tutta italiana e le cose si stabilizzeranno a un livello più alto e moderno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(25 febbraio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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