Ayatollah alla Scilipoti

di Daniele Santi

Lo sgrammaticato Scilipoti, l’uomo che si definisce “scienziato” perché ha praticato la ginecologia come “dottore ginecologo” ha fatto tronfiamente la sua entrata nell’indecoroso olimpo dei politici che non avendo nessuna idea citano la Bibbia, l’Antico Testamento, che il Nuovo, è troppo nuovo e il solito passo del “non giacerai con l’Uomo come giaci con la Donna” e bla bla bla… Chiunque abbia avuto esperienze sessuali nei due sensi sa che non si tratta proprio della stessa cosa. Con buona pace di coloro che citano la Bibbia in parlamento invece di farsi frati, dato che i frati guadagnano assai meno e molti di loro fanno voto di povertà.

L’Ayatollah Scilipoti fa del rigore religioso il perno del suo allucinante discorso, parla di “uomosessuali”, inciampa su “uominisessuali” correggendosi appena in tempo, rimedia una figuraccia su “stepchild adoption” della quale ridono anche i cadaveri, poi ne dice di tutti i colori, traccia l’Apocalisse e cita San Paolo nel giorno in cui coloro che amano venerare i morti si sono goduti i doppi vetri antiproiettile a proteggere la mummia di Padre Pio, a testimonianza che questi fanatici dell’aldilà amano la gente solo quando è morta. Avessero protetto con la stessa attenzione Falcone e Borsellino.

Chiude, Scilipoti, con una frase storica: “Non c’è vita nella coppie omosessuali. Una madre surrogata non è una madre”. Perché si parla sempre per dare aria ai denti.

Nel citare tutte le disgrazie possibili imputandole alle Unioni Civili, Scilipoti è scivolato su diverse bucce di banana alcune delle quali è bene ricordare in questa sede: un marito ha bruciato viva la moglie con bambina in grembo, trattasi di famiglia eterosessuale, con marito reo confesso nato sicuramente da stimata famiglia eterosessuale dato che, Scilipoti ci confermava nel suo colto discorso al Senato, gli uomini e le donne tra loro sono infertili. Il 2 febbraio un marito eterosessuale di donna eterosessuale uccideva la moglie e si toglieva la vita, anche i due devono presumibilmente essere stati parto di famiglie eterosessuali, per continuare a seguire il colto discorso di Scilipoti al Senato. Il suo richiamo al suo dio e ai suoi libri sacri, non obbligatori non essendosi ancora l’Italia trasformata in una teocrazia come l’Iran nonostante Scilipoti e la destra cattofascista facciano tutto il possibile, si è perso nel nulla dato che un figlio partorito da famiglia eterosessuale e quindi scevra da ogni sospetto di nefandezza e/o brutture di vario genere rendeva noto il suo pensiero nei confronti della Sen. Cirinnà e del Vice Ministro Ivan Scalfarotto nei termini che vedete in basso.

Omofobi sull’orlo di una crisi di nervi.
Insulti e minacce a @ivanscalfarotto e @MonicaCirinna. pic.twitter.com/i0H3WkCmFu

— ilConfuso in Agguato (@DarioBallini) 2 Febbraio 2016

Scilipoti, che sarebbe stato probabilmente molto più utile come mediocre ginecologo che come politico lillipuziano, ha offerto nella tarda mattinata del 3 febbraio il peggiore spettacolo possibile tenendo un discorso ad uso e consumo degli integralisti del suo partito che ha impoverito un dibattito sui diritti umani fondamentali trasformandolo in un siparietto da teatrino di paese di quart’ordine. Dopo Scilipoti arrivano le frasi cariche d’odio contro Monica Cirinnà quella del direttore di Radio Maria, non c’è causa/effetto c’è consecutio temporum, che annuncia di essere disposto ad “andare in galera” per contrastare le Unioni Civili. Speriamo gli vada bene.

Speriamo, contro ogni speranza, ma non si sa mai, che presto si torni ad un grado di civiltà che impedisca a coloro che sono pagati con il denaro di tutti, anche dei non credenti e dei credenti laici di altre religioni, di improvvisare discorsi religiosi al posto di credo politici in pieno dibattito parlamentare. Resta la consolazione che degli Ayatollah alla Scilipoti, dopo la riforma del Senato, non dovrebbe più rimanere tristissima traccia.

(3 febbraio 2016)

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