di Paolo M. Minciotti
Dopo il nostro articolo (come vogliamo chiamarlo sproloquio? delirio? apologia dell’omofobo? aperti ad ogni suggerimento e soluzione) ci è giunto naturalmente un illuminato commento, il nome del cui autore troneggiando nel commento sotto l’articolo non pubblicheremo, dove ci si accusa tirando in ballo Giovanardi, di omofobia. La cosa fa piacere.
Fa piacere non per l’accostamento in sé, dato che non c’è nemmeno bisogno di sottolineare la stellare distanza con il Sen. Giovanardi già invisibile ministro della Famiglia, ma perché conferma che i troppo permalosi esponenti del “movimento” che nulla ha portato a casa negli ultimi trent’anni (e non a causa dei nostri articoli a favore del sacrosanto diritto alla privacy di oguno), gridano all’omofobia per qualsiasi flatulenza (siamo sì lieti di suggerire un nuovo epiteto da affibbiare al nostro lavoro) giunta da ovunque.
Ci fa piacere perché la piccata risposta dell’utente Facebook che sicuramente ne sa più di noi, dato che l’utente Facebook sa sempre più di te, ha sempre ragione ed è la risposta a molti perché, ci dà l’occasione di chiarire un minimo il nostro pensiero: è proprio il “prototipo Giovanardi” che il nostro articolo vuole mettere a nudo. Quella pruderíe falsa ed insopportabile che si insinua nele camere da letto altrui e che vuole scoprire cosa fa quello e con chi, con chi va a letto il ricco e famoso e con chi, in modo che la mia provinciale cattiveria possa in qualche modo risvegliarsi dicendo “Vedi? Anche lui!”, quasi che l’affermazione migliorasse un’esistenza che avrebbe bisogno di ben altro.
La mia vita è stata devastata dai pettegolezzi, dall’immonda vista di coloro che volevano guardare oltre ciò che avevo deciso di mostrare. Ma la domanda è: posta la nostra omofobia, certa per via delle granitiche certezze dell’utente Facebook di cui sopra che per il semplice fatto di essere utente Facebook ha sempre ragione; posta l’insipienza ed inutilità dei nostri scritti, che insulta i nostri lettori in costante crescita, si trova davvero giusto occuparsi di cosa fa Cristiano Ronaldo a letto in un momento storico in cui possono farci saltare in aria ovunque noi ci si trovi in qualsiasi momento?
Anche la comunità omosessuale, non crede sia giunto il momento di porsi questioni che vadano anche al di là del cortile rappresentato dall’uguaglianza di diritti (e non stiamo dicendo che non sia giusto lottare per averli)? Non è che questo continuo incolpare gli altri di essere omofobi solo che pronuncino “mu” rispetto alle questioni omosessuali sia un tantinello esagerato? Cosa cambia nella vostra vita sapere se Cristiano Ronaldo è gay e tromba con un kickboxer o no? Dare dell’omofobo a chiunque abbia una idea “altra” rispetto al comune andazzo delle cose LGBT è immaturo e stupido (di omofobia è stato accusato Aurelio Mancuso, una roba che fa sbellicare dalle risate), cosa spinge a questa reazione tanto spropositata e inutile – e troppo spesso fuori luogo, oltre che dannosa per le stesse persone omosessuali?
Rispetto a queste cose ci piacerebbe ricevere risposte al di là delle accuse risibili dell’utente Facebook che ha sempre ragione in quanto tale. Se le ricevessimo, le pubblicheremmo. Tutte.
(6 dicembre 2015)
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