di Daniele Santi
Finalmente una notizia importante: Arcigay Nazionale nuovamente a congresso per celebrare il trentennale. E’ il 15º Congresso dell’associazione LGBT che conta tanto come il due di briscola quando si gioca a canasta e si celebra a Napoli. Da tutta Italia 141 delegati e delegate provenienti dalle 55 province italiane in cui sono attivi circoli Arcigay, eletti ed elette durante i congressi territoriali, perché per Arcigay la democrazia interna, le elezioni, i parlamentini, il far sentire i loro direttivi importanti come se servissero, è prioritario. Forse più che insegnare loro come si fa politica sul territorio. Forse più che creare consenso nella società.
Un’unica mozione in corsa, quella che esprime la candidatura del presidente Flavio Romani – “Diritti alla felicità”, un titolo che sembra un film, ma poi bisogna produrlo quel film – che si presenta insieme al candidato segretario nazionale Gabriele Piazzoni.
Ci dicono che saranno numerosi gli ordini del giorno, addirittura sei le commissioni tematiche. probabilmente per parlarsi addosso come è stato fatto negli ultimi trent’anni che in quanto a risultati concreti, lo vedete anche da soli, non hanno portato a nulla. Ora ci chiediamo, per l’ennesima volta, a cosa serva tenere in piedi una struttura che ha fallito su tutti i fronti, che non è riuscita a creare uno straccio di consenso attorno alle questioni che pretende di portare avanti; a cosa servano tutti questi titoli, questi parlamentini che parlano ad un ombelico ristretto di poche persone. Ci chiediamo perché continuare a costruire sul nulla, a spaccarsi la testa su LGB o su LGBT (nei paesi che diritti hanno ottenuto, sul serio, la T viene prima della B nell’acronimo, provate un po’ a chiedervi il perché, cervelloni…), a riempirsi la bocca di acronimi che nessuno nella società comprende e capisce.
Il 15° Congresso Arcigay (i cui iscritti sono ridotti al lumicino) si terrà nei giorni 14 e il 15 novembre, al Grand Hotel Parker’s, un luogo scelto perché simbolicamente rilevante, (si sa, i simboli contano più dei fatti), dato che apre che proprio al Parker’s alloggiò Oscar Wilde durante un suo viaggio a Napoli. Son cose serie, i simboli. Altro che politiche ellegibiti (erreessetiuvizeta)…
(12 novembre 2015)
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