di Giancarlo Grassi
Con un Pd romano in frantumi, Orfini da una parte, dichiarazioni dei 19 sì alla sfiducia no alla sfiducia, con gli interventi da Lilli Gruber che si dichiarano pro-dimissioni causa errori politici gravissimi mai specificati nemmeno sotto precisa richiesta, e con altre dichiarazioni sui giornali dove si giura e spergiura che non si sfiducierà il Sindaco, Ignazio Marino si appresterebbe secondo quanto riportano tutti i quotidiani seri che vanno anche su carta stampata, mica noi poveracci!, a ritirare le dimissioni proprio oggi, 28 ottobre.
La Repubblica lo chiama dietrofront e cita una possibile blitz di Marino in aeroporto per parlare con Matteo Renzi. Non si chiede il giornale che una volta era di sinistra, come mai con questa operazione il Pd rischi di votare con la destra che ha nascosto Mafia Capitale e con coloro che hanno falsamente accusato Marino di tutti i mali di Roma come se governasse da vent’anni e non da due.
E’ poi con malcelata soddisfazione che il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari elenca quella che chiama “La conta di Marino”, i “no” degli assessori, i contatti con ministri e parlamentari che gli negano il suo aiuto, con la stessa malcelata soddisfazione ignora esattamente (come hanno fatto i giornali di destra) la manifestazione del 25 ottobre scorso con migliaia di cittadini sotto il Campidoglio (quattro gatti, li ha definiti qualcuno, ma chi c’era sa) e riferisce di un “Renzi è molto irritato, gli era stato assicurato che al rientro in Italia il “caso Roma” sarebbe stato risolto”.
Vedremo come andrà a finire. Una cosa è certa: la Mariniade ha svelato, oltre alla corruzione di Roma, anche a chi non voleva vederla e ci accuserà di cialtronaggine, lo stato nel quale versa la stampa italiana, così preoccupata di vendere copie da scrivere ciò che ritiene che la gente voglia leggere, cercando poi di salvarsi la faccia andando in televisione a parlare di correttezza dell’informazione.
Nulla di diverso dalla politica che tanto criticano.
(28 ottobre 2015)
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