di Paolo M. Minciotti
Il problema non è di razzismo a rovescio, come alcuni fascistelli penseranno leggendo il titolo (se arrivano a tanto), dato che di leggere l’articolo non se ne parla (troppo sforzo per certe menti), il problema è che per le leggi statunitensi un funzionario dello Stato non può rifiutarsi di applicare le leggi che lo Stato ha deciso debbano essere applicate. Per chi si rifiuta si aprono le porte del carcere.
Kim Davis, questo il nome della nuova martire cristiana, si è rifiutata di rispettare la sentenza del tribunale che le intimava di concedere le licenze matrimoniali come la legge impone, ma lei ha dichiarato di agire “sotto l’autorità di dio”, ci sono sempre integralisti che lo fanno ed il loro agire sotto l’autorità del loro dio li rendono liberi di disprezzare le leggi degli uomini, e non l’ha fatto. Porte del carcere aperte.
Scrive Il Post che il giudice David L. Bunning che si è occupato del caso ha motivato il provvedimento nei confronti di Davis spiegando che “il tribunale non può accettare che qualcuno non rispetti le sue sentenze: se si desse la possibilità alle persone di scegliere quali ordini seguire, ci potrebbero essere potenzialmente dei problemi”. Il giudice ha ottenuto l’impegno da parte dei vice di Davis in ufficio circa il rilascio delle licenze di matrimonio senza ulteriori discriminazioni.
(4 settembre 2015)
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