di Il Capo
Dopo essere stato, naturalmente, malinterpretato, il Doge dalla Bocca Larga noto anche come Sindaco di Venezia, dopo avere lanciato strali e scatenato poemiche tirando in ballo persino Elton John (e mal gliene incorse) e “Mai un Gay Pride a Venezia” torna sui suoi claudicanti passi concedendo prima di tutto il patrocino all’ininfluente, sul piano culturale, Queer Lion della Mostra del Cinema di Venezia poi propone di organizzarlo, il Gay Pride, sul Canal Grande.
Così magari cadono tutti in acqua annegandosi.
Brugnaro, come è costume dei rappresentanti del centrodestra di questo paese, cambia idea ogni cinque minuti a seconda del vento, o meglio, della presunta convenienza economica e politica, ma per non smentirsi pianta alcuni paletti: il Gay Pride veneziano sul Canal Grande dovrà essere naturalmente non “sopra le righe”, ma dato che il diritto di “manifestare è di tutti e lo rispetto” – bontà sua – lancia la proposta di un Gay Pride “d’acqua” aperto anche agli eterosessuali (che ai Gay Pride hanno sempre partecipato, ma il Doge dalla Bocca Larga non è informato, del resto cosa vi aspettate?) con Elton John che suona “per noi”.
Ora ci aspettiamo le grida di giubilo e vittoria di Arcigay. Che sarebbero ciò che mancava.
(29 agosto 2015)
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