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Gay Pride a Venezia? Lo facciano a Milano. Brugnaro si sente già Doge

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Luigi Brugnaro 00di Il Capo

 

 

 

Con una manifestazione d’intenti tanto roboante quanto inutile il Sindaco di Venezia, il Doge della Laguna Luigi Brugnaro, ha fatto sapere urbi et orbi che a Venezia non si terrà un Gay Pride, perché lui detesta il kitsch, quindi lo si faccia a Milano oppure sotto casa della giornalista di Repubblica Alessandra Longo, che lo ha intervistato.  Lui, il Doge della Laguna de noantri, ha naturalmente “amici gay” perché tutti gli omofobi di professione che dissertano di gay pride e di baracconate perché non hanno idea di come si governa, hanno amici gay. Del resto la gaia italiana follia spiega anche questo, le coppie dello stesso sesso vogliono il matrimonio egualitario poi votano Lega. Perché usare la testa è cosa per pochi.

 

Le grandi imprese del Brugnaro Doge per ora si fermano qui: riesce nello stesso articolo a prendersela con chi ha due cognomi, con chi non è d’accordo con lui, parla della gentaglia del sottogoverno, se la prende con la cultura e gli intellettuali, fa saltare una mostra fotografica sulle Grandi navi di passaggio a Venezia e con chi non mette piede nella città della Laguna. Sputa veleno ed intolleranza. I rifugiati? Sono “per l’80% maschi” e potrebbero “violentare le donne” perché stanno senza far niente. la concorrenza tra eterosessuali inseminatori partorisce mostri.

 

Poi parla di Venezia alla quale servono soldi, perché è “una città che costa. Siamo fuori di 62 milioni di euro dal patto di stabilità e ci conteggiano ancora gli introiti nulli del Casino. E’ una città in mutande, è il momento di tirare fuori gli attributi”.

 

Dal momento che la città è in mutande, gli attributi potranno uscire con un minimo sforzo. Il punto è che per tirarli fuori – gli attributi – bisogna averli. Ora, nell’augurare buon lavoro al nuovo Doge, ci ci auguriamo per le sonnolente associazioni LGBT italiane che stanno gridando allo scandalo sui social, dopo essersi fatte belle in vacanza, comincino subito ad organizzare un World Pride 2015 a Venezia portando per le strade un milione di persone. Se non si distruggono il look lavorando e a meno che il Giubileo non sia ancora una volta più appetibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(27 agosto 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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