di Il Capo
Così che dall’assembla nazionale del Pd, Matteo Renzi ha fatto l’ennesima promessa sulle Unioni Civili, dichiarando urbi et orbi che verranno approvate prima della fine dell’anno, ed invitando Ivan Scalfarotto a sospendere il suo sciopero della fame, invito raccolto dall’On. Scalfarotto con una velocità tale da far sospettare che non aspettasse altro. Se anche così fosse, come dargli torto. In una foto che lo ritrae insieme al presidente del Consiglio, il sottosegretario Scalfarotto appare smagrito e provato. La risposta “Io mi fido di Matteo renzi”, suggellata da un tweet, è stata prontamente messa sotto tiro da Giulia Di Vita del M5S che ha risposto con una risata, confermando l’umanità dei deputati pentastelluti.
Ahahhaahahahahahahah! https://t.co/JPk5svlRLz
— Giulia Di Vita (@GiuliaDiVita) 18 Luglio 2015
Ma è difficile darle torto, alla deputata pentastelluta Giulia Di Vita, quando in un altro tweet prende di mira i vari titoli de l’Unità che inneggiano alle numerose decisione con data finale di Matteo Renzi sulle coppie di fatto, leggasi legge sulle Unioni Civili.
Caro @ivanscalfarotto se il tuo sciopero della fame serviva a ottenere una nuova promessa potevi chiedere!Guarda qui! pic.twitter.com/kSD0O10XlV
Vero è che le i toni irriverenti verso la scelta radicale del digiuno di Scalfarotto, potevano essere evitati, ma l’umanesimo a 5 Stelle ha dei limiti. E sono ragazzacci. A donna Di Vita va ricordato che il Vate del Movimento cui lei fieramente appartiene ha in più occasioni dichiarato che le Unioni Civili non sono una priorità. In perfetta linea con la CEI di Bagnasco.
Per tornare però a Matteo Renzi ed all’ennesima promessa di approvazione di una legge, sottolineando che ci fa piacere il rapporto di stima che lega Renzi e Scalfarotto, sottolineando con più forza che ci fa piacere che Scalfarotto si fidi del suo presidnete del Consiglio, che è anche il nostro, ci preme ricordare che se un certo qual barlume di fiducia nei confronti di Renzi – sulla questione dei diritti delle coppie dello stesso sesso – ci è rimasta, anche perché non abbiamo scelta, nella sua maggioranza la fiducia non c’è più da tempo. Dopo le porcate di Alfano sulla registrazione delle unioni celebrate all’estero, dopo il conseguente sbugiardamento dello stesso, dopo che si è rimandata qualsiasi decisione per un sacco di tempo, dopo che il decreto Cirinnà – vedremo che succederà martedì 21 in commissione – è soggetto a qualsiasi attacco e dopo che tutto ciò che appare sono gli attacchi di Binetti e Giovanardi, e gli strali dell’Ncd-Udc-Cei, francamente più che promesse ora vorremmo fatti che andassero al di là dell’hashtag #magnaivan, che pur ci è sembrato un elemento di umanità indotta nello squallido mondo del potere politico. E a proposito di quelle promesse vi rimandiamo ai titoli dell’Unità di cui l’On. Di Vita è stata così affezionata collezionista.
Sia detto con rispetto.
(20 luglio 2015)
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