di Il Capo
Dalla straordinaria trasmissione mattutina dell’ammiraglia Mediaset abbiamo appreso che la legge Bossi-Fini, quella che doveva definitivamente risolvere il problema degli immigrati, fa acqua da tutte le parti. E da chi l’abbiamo saputo? Da Matteo Salvini, l’uomo che è capace”, per un voto in più, di dire qualsiasi cosa, e il suo contrario. Salvini gioca sull’ignoranza della gente che lo vede come “il nuovo” non sapendo, o non volendo sapere, che lui è lì da venticinque anni, facente parte di quegli organi dirigenti della Lega coinvolti negli scandali che tutti conoscono ed ai quali, sposando un linguaggio rissoso e pieno di falsità, Salvini ha ricostruito un imene.
Il contendere verte naturalmente sul marocchino presunto terrorista, clandestino in Italia, che il 18 marzo era contemporaneamente in place Pasteur a Tunisi ed ha incontrato i terroristi che poi hanno ammazzato 24 persone e ferite altre 45, devastando il Bardo, e a scuola di Italiano a Milano, come i suoi professori, registri – sequestrati dalle forze dell’ordine italiane – alla mano.
A Salvini e all’ammiraglia Mediaset non importa nulla che non sia prendere voti per uno e fare ascolti per l’altra. La verità – che desidero per il mio paese ed anche per il marocchino che in Tunisia rischia la pena di morte – in questo paese governato dai troppi imbecilli che stanno in Parlamento e nelle redazioni delle TV, importa fare casino preventivo, gridare a chi grida di più, ma della verità non importa nulla. Smontato il caso non se ne parla più.
E se il giornalista inviato dell’ammiraglia Mediaset chiede alla famiglia del giovane marocchino: “Pregava?”, insinuando una stretta connessione tra preghiera e terrorismo significa che davvero siamo sul baratro del non ritorno, gestiti dalla follia più pura, governati da un odio infinito che non si giustifica e che è lo stesso che anima, certo con altri mezzi ed altre modalità, i terroristi integralisti che vogliamo combattere.
Anche noi, anche loro, apparteniamo alla brutta razza di quelli che di verità ce n’è una sola: la mia. Tutti attaccati ad un libro che nemmeno sanno chi ha scritto, in nome della supremazia di una civiltà di morti viventi che usa il sentimento religioso strumentalmente. Salvini in testa.
Su questo giornale non vedrete una sola foto di quel ragazzo di cui non sappiamo nulla e che abbiamo già deciso essere un sanguinario terrorista fino a quando non sapremo la verità, ammesso che si dipani la matassa che temo non sia nell’interesse di nessuno dipanare. Siamo stanchi di certa stampa che grida al lupo e sbatte il mostro in prima pagina.
(21 maggio 2015)
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