di La Lurida twitter@LaLurida
Siam tutti buoni oggzi, come a Natale. Che bisogna ò la lettera maiuscola, lotare contro l’Omofobia, ché czi metto la lettera maviuscola ché si tiran anche delle madonne con la lettera maviuscola: perchè l’omofobia è una brutta bestia, è qvella cosa che sicome tè ti piacze l’uomo e te sei uomo degli altri uomi si sentono il diritto nello stomaco di scancherarti la vita, amazarti anche se czi tira il culo – ché czi tira anche a loro, forse più che a te. Una volta, cz’avevo forse 14 o 15 anni e non cz’avevo ancora le tette da quinta che quelle fanno il suo bello, un ragazino de la mia età mi asalì in mezzo la strada prendendomi per il collo e gridandomi “Ti amazzo brutto froczio di merda”, che poi un calcio nei santissimo lo ha fatto acasiare su l’asfalto. Cosa cz’è di strano? Direte voi. Gnente, dico io. Solo che avevam trombato come dei matti il gziorno prima.
E’ questa cosa qua l’omofobia, proprio quella cosa qua.
Poi cz’è anche quella più sotile che è quella dei preti che la mia amica la Busona dicze che non è omofobia, è invidia, perché voglion portare la stanella solo loro (la stanella per i non emigliani è la gonna, che il Capo mi dicze sempre di spiegare), che anche i preti son come czerti omosesuali, buoni solo loro, come quel Bagnasco lì che dicze che non bisogna pregare per le vittime de l’omofobia.
Poi czi son qvelle come mè che non han mai rotto le balle ad anima viva, che abiam fatto la nostra vita e cz’abiam le paruchiere atorno che con noi non czi escono perchè I TRANS czi stanno sui maroni a loro che van in gziro come Wanda Osiris, ma con più spocchia, perchè cz’è sempre qualcun altro da discriminare.
Insomma, come dicze un mio amico budista (non czi vengo a le tue riunioni, mo’ non vuol micca dire che non son d’acordo e non tifo) in ultima analisi – come mi esprimo, di una madonna! – l’Omofobia, per vinczera, oltre a le leggzi, czi vuole anche i maroni per guardarsi dentro e dire: “Va bene. Partiamo da mè!”. E ricordarsi che dopo il dicziasette cz’è il dicziotto, poi il diczianove e via e via…
Mo’ far quel le cose lì è più dificile che per un prete rimaner casto.
(17 maggio 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata