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L’Occhio di Alessandro Paesano: parlando della giornata internazionale contro l’Omofobia

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Alessandro Paesano 01di Alessandro Paesano  twitter@Ale_Paesano

 

Il 17 maggio ricorre la giornata internazionale contro l’omofobia.

Parola infelice omofobia che nell’etimo non significa nulla (paura dell’uguale?) e che anche nel suo etimo inesistente di paura dell’omosessualità fa delle persone omofobe persone con un problema.

La fobia infatti è sempre una paura irrazionale, per gli insetti, per la folla, per gli spazi piccoli.

Fosse così dovremmo comprendere, aiutare e curare le persone omofobe, altro che vietare per legge (purtroppo non in Italia) di esprimere le loro idee (sic!) discriminanti.
Omofobe non sono le persone che hanno paura delle persone omosessuali, bisessuali (bifobia) o transessuali (transfobia).
Omofobe sono le persone che a partire da una convinzione personale non riconoscono alle persone omosessuali gli stessi diritti che hanno loro e, in base a queste convinzioni, si danno da fare con le parole e coi gesti contribuendo a discriminarle.

Basta anche solo dire io non ho nulla contro i gay ma… per essere omofobi (e omofobe).

Ogni volta che si accusano le persone gay e lesbiche di ostentare un gesto di amore che in una coppia etero non viene percepito altrettanto invadente e manifesto, ogni volta che si restringono diritti umani in base a convinzioni personali, politiche o religiose, si commette un crimine contro l’umanità.
Perché che lo si voglia o no l’omosessualità e la bisessualità non sono accidenti, eccezioni che confermano la regola, ma sono opzioni con la stessa identica dignità riconosciuta all’eterosessualità.
Sono normali varianti del genere umano. Non lo diciamo noi ma l’Organizazzione Mondiale della Sanità.
E’ per questo che le persone omofobe, ma anche le istituzioni omofobe, pubbliche e private, vanno fermate e censurate.
Non per negare loro il diritto di pensiero o di parola ma per impedire con l’esercizio di questo diritto di discriminare, sminuire, svilire, ledere alla dignità di altre persone.

Omofobia 2015

Il problema delle società e dei popoli omofobi come quello Italiano è di non percepire sempre il portato omofobico delle proprie convinzioni.
Ci sono altre convinzioni discriminatorie che escludono e sviliscono i diritti umani di altre categorie di persone. Il razzismo e il sessismo colpiscono le persone straniere e le donne con altrettanta pervicace disumana cattiveria.

Però mentre di un pensiero schiettamente razzista o sessista ci si vergogna lo stesso non accade quando si esprime un pensiero omofobo.

E, come per i tanti diritti conquistati dalle generazioni precedenti e che oggi vengono belluinamente smantellati senza che il popolo (bue e vacca) proferisca parola (diritto al lavoro, alla scuola, a delle istituzioni laiche), anche i diritti umani negati a certe persone perché omosessuali rischiano di far retrocedere l’intera nazione, l’intero genere umano e donnano.
Perché come per ogni altro diritto anche quelli negati alle persone non etero non sono diritti gay, lesbici e trans.
Sono diritti di tutti e tutte.

Facciamo in modo di non dimenticarcelo mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(13 maggio 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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