di Il Capo
Non bastano le dichiarazioni dei vari Armani senili di turno che si arrogano il diritto di insultare le persone omosessuali italiane (e per estensione un sacco di altra gente), schierandosi inconsapevolmente a fianco della varie armate omofobe che lottano contro l’uguaglianza di diritti, ci si mettono anche i siti “gay”, quelli seri, quelli con la parola “gay” nel dominio, che gli dà autorevolezza.
Ebbene uno di questi siti, che non nomineremo altrimenti Arcigay ci riprende e noi siam timorosi di tutti, come è facile evincere dal giornale che pubblichiamo, ha pubblicato un articolato dal titolo “8 cose che solo chi è gay a Milano può capire”, (se volete cercatevelo, noi il link non lo mettiamo di certo, così pieno di luoghi comuni, di provincialismo, di omofobia interiorizzata, di snobismo da educanda ultima della nidiata, di vuota pruderie, da spingerci a chiederci – e non siamo stati i soli – se quell’articolo è frutto di una mente profonda che a suon di scherzi vuole svegliare la gente o se è frutto di una mente che scherza e che la gente dovrebbe svegliare.
Le persone LGBT sono nell’occhio del ciclone e chi si fregia del diritto a rappresentarle non si chiede se quel che pubblica, fa, dice, proclama serve a qualcosa o no.
(21 aprile 2015)
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