di Iosonodio
Alla fine di uno dei tanti derby della storia del calcio italiano uno dei calciatori eletti “calciatore del match”, che si crea un eroe a settimana sennò le teste vuote che vanno allo stadio per sgolarsi sul nulla a cosa pensano, intervistato da uno dei tanti giornalisti del nulla ché bisogna pur creare degli eroi sennò di cosa si parla, all’intelligente domanda “Quali sono i tuoi sogni?” rispondeva: “Onorare la maglia”. La risposta mi arriva mentre sono in un’altra stanza e non credo alle mie orecchie. Sono tornati i camerata, penso. Invece no. Sono gli eroi del calcio, quelli della squadra prima di tutto che son tutti ego e niente cervello, quelli che onorano la “maglia” (santa madonna!) e poi gongolano dentro di loro gonfiandosi come sacchetti di plastica preda del vento. Dovevate vederlo mentre pronunciava l’inutile e vacua goliardata: ritto come un paletto, intruppato come un soldatino, convinto di sé come un militante. Pericolosissimo, come tutti gli estremi.
(20 aprile 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)