di Il Capo
Undicimila soccorsi in pochi giorni, diceva mamma Rai la notte scorsa, la tragedia di dodici persone gettate in mare per motivi religiosi (chi scriveva nove, chi diceva undici), tragedia nelle tragedie, un esercito di profughi che preme alle nostre frontiere e si prepara ad inondare le città italiane – Roma in primis dove, lo sappiamo, la situazione è davvero complicata – l’Europa che non dice una parola e fa ancora meno, ed il nostro Primo Ministro che – essendo la questione assai impopolare – non pronuncia verbo sulla intricata questione.
Non ci metteremo a proporre soluzioni, lo fanno tutti, lo fa anche mia madre e lo fa anche uno dei miei più cari amici, egiziano, diventato in poco tempo più razzista degli Italiani, ché si prendono sempre i vizi peggiori, ma temiamo che il tombale silenzio del Capo del Governo su una questione così delicata e che si porta dietro una spaventosa scia di odio, intolleranza, xenofobia con conseguente aumento di voti alla scellerata destra rappresentata da Meloni e Salvini, rappresenti il fuggire da responsabilità – anche mediatiche – dalle quali Renzi non dovrebbe fuggire.
L’Italia ha bisogno, vista l’emergenza, di pacificazione sociale e di un nuovo patto tra Italiani e nuovi Italiani. A certe Istituzioni andrebbe ricordato che inneggiare a genocidi e martiri non è linguaggio adatto al momento storico e il politico alla guida del paese dovrebbe forse prendere atto che non si può parlare solo di ciò che fa comodo dato che, rispetto alla questione profughi ed immigrazione, Renzi dovrebbe parlare proprio, ed innanzitutto, a chi non la pensa come lui.
L’Uomo ha l’abitudine, pessima in alcuni casi, di parlare solo di cose che gli tornano utili dal punto di vista del consenso. Abitudine che rischia di diventare un boomerang. E di Salvini e Meloni al governo faremmo volentieri a meno.
(18 aprile 2015)
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