di Il Capo
Son quelli che vorrebbero essere all’attenzione del mondo e che son furiosi perché il mondo ha altro da fare, sono i buoni solo loro che capiscono cosa dice un articolo dopo due righe e non lo finiscono nemmeno perché devono andare a sputare veleno su Facebook, che è esattamente il mondo del quale possono essere il centro con un post furioso.
Sono quelli che scrivono meraviglie come questa e parlano di democrazia.
(post firmato) Beh siamo tipo al 70esimo posto per libertà di stampa al mondo….ho letto solo le prime due righe, e non valeva la pena continuare. È paradossale chi non grida in un paese corrotto come il nostro, e il giornalista dovrebbe vergognarsi di esistere. Rubano, uccidono, e commettono ogni atto perseguibile dalla legge e si fanno chiamare onorevoli, e i giornalisti sanno solo spettegolare come oche dal parrucchiere perché Grillo urla, impreca, sputa… Lui ha i soldi per parlare in pubblico ed essere ascoltato, si è ricco quindi?? Fa il comico allora? Se non vuoi non lo vai a vedere = democrazia, invece anche chi non è stato eletto è ricco con i soldi nostri!! Gli italiani devono tutti andare a fare in culo, in primis questi giornalisti che si meritano la fine di Benito.
Questa è la democrazia di cui vaneggiano i disperati del narcisismo che postano le loro insulsaggini a corredo di un post, nostro, rilanciato, che esprimeva il suo disgusto per l’uscita di Grillo su Germanwings. Il poveraccio che grida a corredo del nostro articolo è l’ennesimo che grida inascoltato e frustrato perché inascoltato; è l’ennesimo che infuriato perché il mondo non lo ascolta, finisce per ascoltare solo le grida – sue ed altrui – dando per scontato che chi decide di non gridare – e magari lottare per altre vie, come la nostra testata fa senza troppa fanfara, sia per forza parte del sistema di corruttele che stanno tutte nella sua testa, e decidendo che chi collabora alla testata sia degno di finire impiccato come Mussolini.
Ci dispiace per il Signore in questione, ma cercheremo di fare il nostro mestiere – che è dire quello che ci pare – a discapito di chi vuole chiudere la bocca al primo che non la pensa come lui impiccandolo sulla pubblica piazza. E poi vaneggia di democrazia.
I metodi e le urla di Beppe Grillo non ci piacciono, lo critichiamo ferocemente, lo riteniamo colpevole di avere distrutto l’esperimento politico più straordinario degli ultimi 50 anni, parliamo proprio del M5S, ma mai, ripeto, MAI, ci sogneremmo di dire che deve “fare la fine di Benito”.
Lo diciamo a voce alta, con l’orgoglio di chi si assume la responsabilità delle proprie opinioni facendo un quotidiano divertente, ironico, irriverente – e piuttosto seguito, ci spiace per Lei – che non è figlio politicamente di nessuno, che fa i conti con le spese (molte) e le entrate (poche) come ogni realtà piccola e sulle cui pagine ogni collaboratore è libero di scrivere ciò che vuole, rispondendo solo alla sua coscienza e libertà di pensiero.
Con buona pace dei troppi dittatori in pectore che vivono solo su Facebook.
(29 marzo 2015)
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