di Il Capo
Il subdolo Salvini che parla alla pancia dei suoi, dall’alto [sic] del suo 15%, ha postato (circa una trentina di minuti prima che noi scrivessimo questo articolo, un post su Twitter sulla cui intolleranza c’è poco da discutere. Ve lo offriamo in questo screen capture, perché ne godiate con noi.
Resosi poi conto di averla fatta fuori dal vaso, come se fosse la prima volta, ma molto più probabilmente con cinico sprezzo della coerenza e del coraggio di mantenere nei fatti e nel verbo ciò che gli era sfuggito dalla tastiera ha fatto sparire il primo tweet (sul suo account non ce n’è più traccia) per sostituirlo con quello che vedete in basso.
Alcuni “imprenditori solidali” vogliono dare LAVORO a 32 #immigrati ospiti al Lido di Venezia. Offrirlo a disoccupati veneziani no? #Salvini
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 Febbraio 2015
Davvero un grande del nulla, Matteo Salvini. Prima offre il numero di telefono di una colonia cui sono stati affidati temporanemaente dei migranti (certo, a spese degli Italiani, come lo stipendio di Salvini che in cinque anni di legislatura si porta a casa più o meno cinquecentomila euro, prima di fare la vergine almeno abbia il buon gusto di rifletterci) cosicché gli intolleranti che nel suo pensiero neolepenista si riconoscono possano eventualmente decidere di darci dentro con gli insulti, dopodiché fa sparire il tweet parlando genericamente di disoccupati veneziani che non vedono lavoro perché alcuni imprenditori vorrebbero (chi sono gli imprenditori? ce lo dica…) offrire un lavoro a questi “poveracci”.
L’immagine che pubblichiamo qui in basso ricorda a Salvini quanto guadagna un eurodeputato e quanto invece mediamente un cittadino, nel caso Salvini lo abbia dimenticato, abbia dimenticato cioè l’enorme divario tra il suo potenziale tenore di vita e quello dei cittadini “poveri” dei quali si sente paladino.
Se non riuscite a vedere bene l’immagine vi invitiamo a cliccare qui.
(23 febbraio 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)