di Ahmed Naouali
Quelli dell’Isis si sono presi la Libia e la voce sinistra del Dittatore del Nazismo Islamista è rieccheggiata in tutti gli angoli invitando i libici a sottomottersi al regime del terrore dell’autoproclamato Califfo Al Baghdadi. Ventuno copti morti e l’Isis alla porta d’Europa. L’ONU pensa a risoluzioni, muovendosi – come sempre – troppo lentamente.
Il nostro ministro degli Esteri Gentiloni usa toni durissimi, parla di “intervento militare” dentro il diritto e le risoluzioni internazionali. Si prevedono arrivi di centinaia di profughi. La Farnesima ordina agli Italiani di ritornare in patria.
La Libia confina con la Tunisia, unica nazione che sulle ceneri della dittatura di Ben Alì ha sposato una democrazia laica, attaccata costantemente da sud dai Salafiti. Probabile prossima tappa dell’Isis.
Non è tempo di dormire.
(14 febbraio 2015)
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