di Daniele Santi
La svolta del Movimento 5 Espelle è stata salutata ieri dal grido di giubilo dei Cittadini Eletti, la cui vicecapogruppo alla Camera rispondeva a Radio24 ad una precisa domanda sul fatto che fosse state il Vate Dittatore a scegliere i suoi Cinque Colonnelli, con “Non si può guardare il dito che indica la luna”; quando la saggezza contadina cambia la politica in qualcosa d’immortale. Beppe Grillo che è “stanchino” si è scelto i cinque fedelissimi che erano già suoi fedelissimi e li ha di fatto imposti ai soliti alcunemigliaia che votano in rete e che loro – i modestissimi Cittadini 5 Espelle chiamano “La Rete” che guarda caso è la traduzione italiana di Al Qaeda (non vi incazzate, signori! Alla fine il vostro capo è un guitto a cui piacciono le battute, non vorrete impedirci di farne a nostra volta!) – hanno acclamato con più del 91% dei voti. Quando la democrazia in rete è un beneficio per un paese intero.
Dopo la decisione unilaterale del vate Dittatore ben 37mila persone (l’intera rete!9 si sono scapicollate a votare, come testimonia il sito sede legale del grillico movimento: “Hanno partecipato alla votazione di oggi 37.127 iscritti certificati. Ha votato SI il 91,7%, pari a 34.050 voti. Ha votato NO l’8,3%, pari a 3.077 voti. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato!”, c’erano dubbi?
I cinque Colonnelli del Vate Dittatore sono naturalmente Alessandro Di Battista, of course Luigi Di Maio, natürlich Roberto Fico, normalment Carla Ruocco, claro que sì Carlo Sibilia, insomma il gotha del Movimento 5 Espelle, la crema della crema, gli Dei dell’Olimpo del Cittadino, quelli che pur didifendere Grillo l’Indifendibile hanno detto n’importe quoi. La fedeltà vince sempre.
Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai che sta cambiando la storia del servizio pubblico – è sotto gli occhi di tutti no? – si è affrettato a rassicurare che tra i cinque Colonnelli nessuno comanderà, che insomma nessuno è lì per comandare, ma che vogliono cambiare la faccia del Movimento. Che suona tanto come “cambiare la faccia di Arrakis”, ma in Dune suonava meglio, perché eravamo nella fantascienza. Non dentro ad un blog i cui votanti sono invisibili ai più; non dentro un Movimento politico nato per cambiare l’Italia e poi l’Europa e che non riesce nemmeno a cambiare idea che il Capo non voglia, non dentro un’accozzaglia di gente inacidita e furiosa perché ha scoperto che non sono dei catapultati dentro un emiciclo per volere divino, ma persone che non hanno idea di cosa sia un accordo politico.
Ché la politica si fa coi numeri non gliel’hanno insegnato: gli hanno fatto il lavaggio del cervello convincendoli che il male erano gli altri con i quali non avrebbero dovuto mischiarsi. Così il progetto politico più geniale degli ultimi cinquant’anni è già morto. Davvero un capolavoro.
(29 novembre 2014)
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)