di Giancarlo Grassi
Matteo Salvini potrà anche trasformare la Lega in Fronte Nazionale, in un altro partito di estrema destra, solo che stavolta sarà costretto a dichiararlo senza nascondersi dietro il populismo federalista del suo predecessore, l’onesto populista Bossi, che Salvini intelligentemente è riuscito a far dimenticare insieme ai problemi di soldi della Lega, le cretinate del Trota, la scuola leghista della moglie di Bossi, perché i panni sporchi si lavano in casa. E’ più facile poi bruciarli nel camino.
Salvini è furbo ed è abile, ma ha un tallone d’Achille: si sente bravo. E questo lo perderà. Perché Salvini non è in grado di tenere in piedi un progetto nazionale di estrema destra di ispirazione lepenista. Al Sud non lo voteranno mai perché lì la destra c’è già: si chiama Casini, si chiama Alfano, si chiama Rotondi, continua a chiamarsi Forza Italia. Ed è una destra che si spaccia per solidale ed inclusiva. Contro quella destra lì Salvini non può nulla.
Sposare il modus gridandi di Beppe Grillo, rubargli la ribalta, i voti e i toni populisti. Promulgare un nazionalismo che non costruisce, distrugge l’esistente. Salvini non ha un progetto politico, vuole solo cambiare la Lega perché non muoia: strizza l’occhio alla CGIL, ne assimila i toni e li utilizza. Fa campagna elettorale in Italia mentre prende lo stipendio da europarlamentare a Bruxelles e chiama disonesti gli altri. E’ il gioco del M5S rivisto e corretto dall’estrema destra.
Non è una novità. E’ stato chiaro dall’inizio che lo zoccolo duro dei Pentastelluti non era certo di sinistra, ora Salvini lo palesa. Così come fa con la sua vena autoritaria che lo vede elogiare Corea del Nord e Putin (che sia più comunista di coloro definisce comunisti?), che magari qualche finanziamento arriva anche.
Ma il problema di Salvini e di tutti gli anti-Renzi che solo anti-Renzi vogliono essere è non aver capito che pur in mezzo a tante difficoltà il Premier si è presa una responsabilità pesante e la sta portando avanti. Cosa che ai moderati italiani, che sono la maggioranza degli elettori e Salvini non lo votano di certo, piace.
(26 novembre 2014)
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