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HomeGiustappunto!"Giustappunto", di Vittorio Lussana: "Siamo uomini o Signorini?"

“Giustappunto”, di Vittorio Lussana: “Siamo uomini o Signorini?”

Vittorio Lussana 02di Vittorio Lussana  twitter@vittoriolussana

Se si fosse circondato di gente ben distinta rispetto a quella che ha spesso volutamente frequentato, Silvio Berlusconi, probabilmente, sarebbe riuscito a governare questo Paese per almeno un paio di secoli. Invece, nel disastroso declino del centrodestra italiano di questi ultimi anni, siamo persino costretti a ‘beccarci’ un servizio della rivista ‘Chi’ espressamente allusivo intorno al grado di passionalità con cui il ministro Marianna Madia è solita mangiare un cono-gelato. Un ‘doppio senso’ volgare e insinuante, che sotto il profilo squisitamente giornalistico si è posto in evidenza come una delle cose meno deontologiche che si potessero leggere in circolazione. Ciò per una serie di motivi: 1) un’allusione non è mai una notizia: essa può essere considerata, talvolta, un’informazione ‘indiretta’, destinata ai lettori più avveduti, mentre nel caso in questione ci ritroviamo, con piena evidenza, di fronte a un genere di malizia del tutto gratuita. E un direttore di testata come Alfonso Signorini queste cose dovrebbe non solo saperle, ma soprattutto evitarle; 2) nel servizio fotografico proposto non vi è alcuna possibilità di verificare tale ‘notizia indiretta’, che dunque risulta ‘abbandonata’, nella titolazione del servizio medesimo, sulla bassa koiné linguistica dell’ingiuria; 3) se anche il ministro Madia, nelle foto pubblicate dal già citato ‘giornalaccio da parrucchieri’, appare intensamente impegnata a “fare l’amore con il sapore”, ciò deriva, con probabilità praticamente assoluta, dall’esigenza di una degustazione rapida del gelato in questione, finalizzata a evitare di macchiarsi i vestiti: una circostanza assai difficilmente interpretabile come un atto inconsciamente ‘erotico’. Oltre a tutto ciò, non ancora soddisfatto dall’aver servito ai propri lettori una simile ‘frittata’ e di fronte alla marea montante di polemiche ormai pienamente deflagrate, il direttore di ‘Chi’ è riuscito addirittura a peggiorare la propria posizione con un ‘tweet’ ancor più ‘penoso’, che qui citiamo testualmente: “Il calippo sì, il gelato no”?

Alfonso Signorini Twitter

Tale domanda, volutamente retorica, è tesa a far riferimento all’attuale compagna del presidente Berlusconi, Francesca Pascale, colta quest’estate dai fotografi nell’atto di succhiare un ghiacciolo. Azione, anche quest’ultima, assolutamente banale durante la stagione ‘calda’, che ha dunque posto con urgenza l’inquietante interrogativo su quale possa essere il metodo alternativo che il direttore di ‘Chi’ è solito utilizzare quando un ‘sorbetto ghiacciato’ lo degusta lui. Non ce ne voglia la signora Pascale se non abbiamo avuto il tempo, nei mesi scorsi, di dedicarci al piacere voyeristico di ammirarla mentre si disseta con un ‘calippo’. Tuttavia, possiamo certamente assicurarle che, se anche ci fosse capitato sotto il ‘naso’ un servizio del genere – che comunque non vedeva coinvolto un ministro della Repubblica o un’istituzione pienamente in carica – ci saremmo chiesti la stessa cosa che veniamo a domandarci ora: è mai possibile che quando una donna compie l’atto di portare alla bocca un cibo qualsiasi, che sia un gelato o un semplice yogurt, ciò debba esser visto e giudicato sempre e solamente secondo l’ottica interpretativa più morbosa e subliminale? Siamo divenuti talmente ‘schiavi’ del marketing pubblicitario e dell’omologazione merceologica da ragionare, ormai esclusivamente, in termini contrattualistici, bassamente prostitutivi? Arriveremo al punto di porre l’orgasmo al centro del mercato? L’informazione, in qualunque forma venga presentata, anche quella cartacea dei tabloid, già di per sé rischia di alienarci e mercificarci tutti quanti: chi la fa e chi la riceve, giornalisti e lettori, fotografi e casalinghe in attesa della ‘permanente’. Si può dunque sapere per quale ‘cavolo’ di motivo Alfonso Signorini pretende di trascinarci a tutti i costi oltre i confini della volgarità ‘marchettara’ e dello squallore pornografico più miserabile? Non è forse il caso di chiedersi se non si stia andando un po’ troppo oltre? Fino a che punto può arrivare un direttore di testata per garantirsi una manciata di copie vendute in più? E quale è, infine, l’allusione, la vera ‘notizia indiretta’ che Signorini propone nei riguardi del genere femminile preso nel suo complesso, Marianna Madia e Francesca Pascale comprese? Che le donne sono tutte delle debosciate peccatrici? Che hanno tutte quante sempre e solamente il sesso maschile per la testa, anche mentre sono intente a degustare un gelato? Qualcuno potrebbe pensare che, tutto sommato, ci siamo solamente ritrovati innanzi a un semplice ‘gioco di parole’. Ma anche nel far questo bisogna saper essere dei galantuomini. Mentre qui abbiamo solamente dei Signorini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(6 novembre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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