di Giorgia Trinelli
Una quarantina tra le calciatrici più forti del mondo hanno fatto causa alla FIFA e alla Canadian Soccer Association (CSA) contro la decisione di fare disputare i Mondiali di Calcio femminili sull’erba sintetica poiché sostengono che giocare su questo tipo di campo sia una violazione del Codice perché cambia il modo in cui la partita è giocata, aumenta il rischio di infortuni, “imponendo” alle giocatrici di giocare su una superficie di “seconda classe”.
Secondo l’avvocato che rappresenta le giocatrici e che fino a questo momento aveva cercato di trovare un accordo con la FIFA, la decisione viola alcune tra le leggi canadesi tra cui quella sulla discriminazione di genere; i Mondiali di calcio in Brasile si sono disputati in erba naturale dove è meno facile infortunarsi.
Le giocatrici sostengono che tale decisione violi in particolare ‘art. del “Codice per i diritti umani dell’Ontario” che dice che “tutte le persone hanno diritto a ricevere un eguale trattamento rispetto ai servizi, beni e infrastrutture, senza discriminazioni”.
Il 26 settembre – data ultima per l’eventuale cambio di posizione della FIFA – i dirigenti del calcio mondiale non avevano ancora risposto, poi hanno fatto sapere di non avere alcuna intenzione di cambiare la loro posizione. Sembra improbabile che le giocatrici decidano di boicottare i Mondiali che sono un’occasione unica per il calcio femminile che è seguito da un pubblico molto ridotto.
(3 ottobre 2014)
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