di Il Capo
L’Alfano del 2% che dovrà tornare tra le materne braccia di Forza Italia per sperare in un futuro decente, si è ritrovato a parlare di immigrazione clandestina – ma il suo ministero dei Toni Trionfalistici dov’è finito? – e parlando degli Italiani che sono stanchi (che nei discorsi della destra populista c’è sempre qualcuno che è stanco) se l’è tornata a prendere con i clandestini che vendono sulle spiagge (ne conosco alcuni che lavorano sulla spiaggia di Ostia, nessuno di loro è clandestino, tutti con documenti regolari e senza lavoro, ci si arrangia come si può, lo sa anche Alfano) rispolverando il vecchio, desueto, ma sempre razzista epiteto vu’ cumpra’ che nessuno usa più. Nemmeno Salvini.
Nella guerra dei poveri da 14mila euro al mese che con la nuova legge elettorale lo prenderanno in quel posto (se non nasceranno nuove alleanze tra differenti anime) o dovranno tornare a rinverdire i fasti passati della Berlusconeide che mai più ritorneran, Angelino Alfano, ministrino dell’Interno del 2% e degli slogan facili è tra quelli che non avranno scelta. Nel frattempo rispolvera i toni da ducetto razzista che piacciono tanto – lui crede – al suo elettoratino.
C’è un problemuccio che l’Alfanino non ha valutato.
Gli Italiani son stanchi, ma di quei toni lì e l’emorragia di voti che travasano dal Ncd a non si sa dove (o meglio si sa, ma sorvoliamo), stanno a dimostrarlo.
In più i panni del ducetto razzista li veste già in maniera molto più efficace il segretario leghista Salvini.
(13 agosto 2014)
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