di Giovanna Di Rosa
Il Signore degli Urlatori ora non urla più, usa toni bassi, suadenti, fa show insomma, dato che è l’unica cosa che sa fare, e sicuro com’è di non essere messo alla porta dai suoi che tiene per le palle proprio come se ne fosero provvisti, annuncia di avere perso (ma dai!) e che andrà avanti. Usa il plurale majestatis, il Vate pentastelluto, dice “andiamo avanti” per non tradire il finto spirito di corpo che vuole un comandante in capo, uno dietro le quiente e tanti operai che dicono sì per non perdere il posto di lavoro.
Lunedì sera a La7 si sono viste immagini dei distrutti pentastelluti che con aria da dive con problemi alle ovaie impedivano ai giornalisti di intervistarli, rispondevano come zitelle stitiche, proferivano verbi come “vogliamo dati certi”, proponevano il peggio del berlusconismo adattato al Movimento con la sede legale in un blog, facevano i maschioni, con atteggiamenti mutuati dal torneo di bigliardo del bar all’angolo.
Poi non perde occasione, Grillo, per un’offesina che passa quasi inosservata, ma è disgustosa: “Italia paese di pensionati”, come dire che non hanno la testa per il nuovo., come se li ce l’avesse. Lui che si è fatto i miliardi con la RAI e adesso contesta chi fa ciò che lui stesso fece. Lui che inneggia ai campi di concentramento e cita Hitler spacciando i suoi deliri per boutades elettorali. Lui che i suoi non posso nemmeno respirare ed imbecilli i suoi che ci stanno.
Lui che in qualsiasi partito democratico sarebbe già stato invitato a lasciare il ruolo di leader (ma il M5S non è un partito democratico, è una scatola vuota dentro un blog, spegni il cumputer e non esiste, come Facebook, come le sue azioni in parlamento, 150 deputati incapaci di costruire qualsiasi progetto, pronti solo a gridare, non s’è mai visto!), lui che aveva detto (come Berlusconi) che se avessero perso se ne sarebbe andato e proprio come Berlusconi che tanto dice di odiare e che chiama pregiudicato come se lui stesso non lo fosse, rimane dov’è.
Perché anche lui, come tutti gli altri che tanto contesta, vuole il potere, ma è troppo falso per ammetterlo.
(27 maggio 2014)
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