di Gaiaitalia.com
Il fatto di chiedersi che cosa c’entri uno con l’Europa è già domanda di grande valore politico, ed implica già un’indicazione per andare a votare domenica 25 maggio: c’entro con l’Europa perché posso esprimere un voto, candidarmi, cercare di cambiare le cose, insomma esserci.
Questa motivazione tanto semplice, un obiettivo così raggiungibile in fondo, viene soffocato dalle grida, dall’acchiappa acchiappa al porco porco politico politico che la disgustosa campagna elettorale imbastita dai pentastelluti cui prontamente l’ex cavaliere si è accodatohanno imbastito, dalla pochezza di idee che si vedono in giro, dalla situazione generale finanziaria ed economica che vede un paese europeo avvantggiarsi su tutti gli altri, dall’Italietta della mutua che vogliono farci credere che siamo, quando invece – non per dirla con Renzi, del quale ci frega meno di quanto superficialmente sembri – l’Italia è un paese con risorse straordinarie che si chiamano creatività, intelligenza, capacità d’innovare, grandi idee, gusto per il bello, un territorio unico, opere d’arte di valore inestimabile, unite ad un formidabile nemico: gli Italiani.
Ora bisogna andare al voto: decida chiunque come e chi votare, scelga l’elettore chi vuole votare, secondo coscienza, intelligenza, idea politica, colore, simpatia, e voti il partito che preferisce, solo un appello, se ci è consentito: non votiamo con odio, o per farla pagare a qualcuno, o perché si pensa che meglio un porco piuttosto che un altro (dato che solo di porci s’è parlato da più parti), votiamo perché ne abbiamo il diritti e questo diritto ce lo siamo conquistati con il sangue, votiamo sapendo che il diritto al voto comprende anche quello di non andarci alle urne, ma votiamo con animo e cuore sereni.
Per non doverci pentire magari un giorno, del voto che abbiamo espresso per odio.
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