di Ahmed Naouali
Il presidente nigeriano Jonathan Goodluck ha chiesto lo scorso martedì al parlamento del Paese di prolungare di sei mesi lo stato d’emergenza nel nord della Nigeria, a causa delle scorribande di Boko Haram, con una decisione di facciata che non servirà a nulla, considerando che i terroristi radicali islamisti continuano a fare il bello e il cattivo tempo nella zona.
L’indecente dirigenza nigeriana ha chiesto di promulgare lo stato d’emergenza in vigore dal maggio 2013 per calmare le acque, agitatesi dopo che Boko Haram ha rapito più di 200 giovani nigeriane, adolescenti, promettendo di venderle come schiave (leggasi prostitute) se lo stato [sic] non libererà esponenti della setta islamista radicale dalle patrie prigioni.
Con un video Boko Haram aveva poi mostrato un paio di giorni fa, come le 200 giovani fossero state “convertite” forzosamente all’Islam e gli organismi internazionali, Amnesty International in testa, avevano denunciato la completa immobilità delle autorità nigeriane, impegnate ad arrestare omosessuali, che erano al corrente dell’attacco che Boko Haram avrebbe sferrato contro il liceo femminile dal quale le 200 ragazze sono state prelevate.
Il presidente nigeriano perpetua la tradizione di capi di stato africani corrotti ed incompetenti, completamente in balia del loro delirio di potere, inadatti al governo ed incapaci di far fronte alle emergenze dei paesi che governano.
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)