di Giancarlo Grassi
Il presidente del PD Gianni Cuperlo, testimone ultimo dell’autoreferenzialità del gruppo dirigente PD che è uscito distrutto dalla ultime primarie, farebbe bene a ricordarselo, si è inalberato subito dopo le dimissioni di Fassina – che erano dovute al paese dato che Fassina è stato per l’Economia ciò che Giovanardi è stato per i diritti di gay & lesbiche – dichiarando che è necessario il “rispetto per l’essere umano”.
Consigliamo a Gianni Cuperlo di andarsi a rileggere i commenti che venivano fatti su Matteo Renzi alcuni mesi fa, giudicarli dal punto di vista del “rispetto dell’essere umano” e quindi chiedersi se il suo inalberarsi non sia leggermente fuori luogo.
Autoreferenzialità ed ironia non sono mai state buone amiche. Cuperlo potrebbe scendere dal piedistallo del filosofo che nulla dice (poco ha detto e nulla dirà) e mescolarsi alla gente comune che, potrà non piacere, parla come Renzi.
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