di Daniele Santi
Il quotidiano LGTB australiano Gaystarnews pubblica un articolo dove raccoglie la testimonianza di attivisti LGTB del paese che si dichiarano “coscienti” della possibilità che i diritti che la Costituzione sudafricana prevede per le persone LGTB, vengano messi in discussione e cancellati ora che Nelson Mandela non c’è più.
Il presidente sudafricano Zuma, esattamente come hanno fatto molti dei suoi omologhi africani, ha rilasciato – o si è fatto sfuggire – commenti ad altissimo contenuto omofobo come “Quando io ero piccolo un ungqingili (un uomo gay) non mi avrebbe potuto parlare, lo avrei steso con un cazzotto” o ancora “Il matrimonio gay è una disgrazia, ed è contro dio”.
Zuma non è solo nella sua perversione omofoba, anche il capo della Giustizia Mogoeng Mogoeng è un accanito odia-gay e fa parte di una chiesa che sostiene che gli omosessuali debbano essere “curati”, non si sa come, e nel 2012 il Congress of Traditional Leaders of South Africa ha più volte chiesto di emendare la Costituzione per cancellare i diritti delle persone LGTB.
Per gli attivisti intervistati, il Sudafrica potrebbe diventare un’altra Nigeria, se solo apparissero “un paio di omofobi in più con un po’ di potere politico”.
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