Il Senato americano, mentre Mc Cain stava giocando a poker dicono alcuni maligni, ha votato a favore di un intervento parziale senza “mezzi di terra” sulla Siria, insomma quattro aerei qua, venti missili là, alcuni morti civili che “non si possono evitare”, ed il gioco è fatto. All’insegna del già visto e del già ammazzato.
Di fatto, il G20 è alle porte, Obama e Putin potrebbero anche decidere di aprire un dossier sulla Siria, riservatissimo, durante l’incontro dei 20 Grandi del mondo che a poco servirà come a pochissimi sono serviti gli altri, e studiare una soluzione tristemente condivisa sulla base di non si sa bene quali accordi.
La Cina spinge per il no all’intervento. Bisogna distinguersi, almeno a parole.
Bashar Al Assad si dichiara convinto di “resistere anche ad una Terza Guerra Mondiale”, minaccia implicita, tanto sarà la sua gente a morire ammazzata, non certo lui.
Nel frattempo due milioni di profughi languono, la Siria è distrutta, l’Iran preme per una teocrazia, si chiamano terroristi coloro che vogliono la libertà, e c’è tutta un’area intorno ad alto tasso di instabilità di cui non si parla più (non solo Egitto, ma anche Yemen, Libano, Algeria, Tunisia).
[useful_banner_manager banners=7 count=1]
©gaiaitalia.com 2013 tutti i diritti riservati riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)